Genere: Conscious Hip-Hop
Voto: 4 Stelle
“Il senso è un foglio bianco e un giorno quando appare, devi saper dipingere quello in cui credi”, questa frase contenuta all’interno della prima strofa del brano “Visioni” racchiude al meglio il concept del nuovo album di Mezzosangue intitolato “SETE”.
Il progetto, composto da 14 brani tra cui il singolo omonimo che ha anticipato l’album, richiama l’attenzione sulle dieci diverse forme di “SETE”. Diventa così esplicito il chiaro riferimento al pensiero sulla “società liquida” espresso dal sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman, secondo cui la società attuale ha perso la solidità che da sempre contraddistingue l’uomo, motivo per cui ai nostri giorni, ogni aspetto della vita può venir rimodellato artificialmente. Non esistono più contorni definiti e fissati e questo non può che influire sulle relazioni umane.
Mezzosangue ha sentito l’esigenza di ritrovare se stesso iniziando una vera e propria catarsi, che ha condotto l’artista in una rinascita interiore, riscontrabile nel cambio di colore del passamontagna che da sempre lo contraddistingue. Da nero a bianco, da un percorso indipendente al primo album ufficiale distribuito da una major, da soronità Hip-Hop a sound alternativi e sperimentali, la rinascita di Mezzosangue passa da qui.
All’interno di “SETE” avviene un processo di autoanalisi musicale e personale attraverso il quale l’artista riesce a coinvolgere l’ascoltatore in un attenta riflessione introspettiva. Ritroviamo questi fattori all’interno di brani come “Sono un Disastro”, “Flusso d’Incoscenza” “Amore o Paura” e “Misfits”.
La rinascita di Mezzosangue passa anche dalle sonorità sperimentate, difatti vista l’assenza di featuring, consideriamo San Giuda, produttore esecutivo di “SETE”, come miglior collaborazione dell’album. Il producer appena citato è entrato nella vita dell’artista per puro caso, ma ha permesso ad esso di ritrovare se stesso e di riaccendere in lui quella fiamma che lentamente si stava spegnendo. I sound proposti da San Giuda proiettano Mezzosangue verso una maturità e completezza artistica ancora più elevata, difatti in questi anni l’artista si era messo maggiormente in mostra per i testi e le citazioni piuttosto che per le sonorità. Mezzosangue ormai pioniere del Rap Conscious è riuscito attraverso “SETE” a mettere evidenziare la sua duttilità, sperimentando sonorità distanti da quelle alle quali ci ha abituato.
Ogni brano proposto racconta attraverso empatia e introspezione una parte di Mezzosangue, ritroviamo così storie personali o veri e propri incoraggiamenti, esempi lampanti sono brani come “Corri”, “Diamanti” e “Occhi”.
Tra i 14 brani risalta “Dopo l’Aurora”, all’interno del quale Mezzosangue riesce a raccontare e raccontarsi esplicitando storie del suo passato e del suo presente. La produzione è di San Guida in collaborazione con Kd-One, entrambi riescono a proporre un brano intenso che riesce a catturare l’attenzione dell’ascoltatore, il quale inconsciamente si fa trascinare dal perfetto connubio del sound e del testo, dal forte impatto e dal profondo significato.
Per Mezzosangue “SETE” rappresenta una rinascita, un punto zero da cui ripartire e considerando l’elevato impegno e l’elevato valore del progetto stesso, non possiamo che omaggiare l’artista per la raffinatezza con cui è riuscito a mettersi a nudo mostrando la sua “SETE” di rinascita.
Recensione a cura di Niky Fabiano!