Oggi, 12 Aprile, viene presentato in Sony Music a Milano il nuovo disco di Don Joe, dal titolo “Don Dada”.
E’ stata data l’opportunità alla stampa di ascoltare il disco in anteprima, all’interno degli RCA Studios, e successivamente di scambiare due chiacchiere con Don Joe ai giornalisti inviati dai vari magazine.
Partendo dal concetto, e da come è nato il disco, Joe ci racconta di come sia stato progettato ed ultimato principalmente in sei mesi, ovviamente avendo precedentemente già un catalogo di strumentali dalla quale selezionare, ed avendo già in mente alcuni artisti da chiamare come ospiti.
L’idea nasce proprio dal non voler fare il classico disco da producer, che sarebbe stato un collage di vari brani ma senza un concept unico, e di voler ricreare l’idea del mixtape, dalla quale nasce appunto anche l’idea di rilasciare così tanti singoli contenuti nel disco prima dell’uscita del disco.
Il titolo del disco non vuole richiamare la corrente del “Dadaismo”, ma è un termine jamaicano che si utilizza per indicare “il padre di una determinata corrente”, ed è stato utilizzato dal producer per indicarsi come colui che dopo diversi anni, dopo diverse correnti e tanti tanti dischi è ancora nel mercato, nonostante le sue evoluzioni, nonostante le persone che ci siano entrate e quelle che ci siano uscite, lui è rimasto sempre all’interno.
Le collaborazioni sono state gestite selezionando precedentemente circa 5 strumentali per ogni artista, e successivamente, sia parlando con l’artista, sia lavorandoci in studio, si è cercato di capire quale fosse la più adatta per far sì che l’artista si esprimesse al meglio.
Joe ci racconta di come alcuni artisti, potendosi esprimere all’interno di un disco non loro, si siano sentiti liberi di sperimentare di più rispetto ad alcuni progetti solisti, ed addirittura racconta di come l’intento di alcuni brani fosse prettamente quello di far esprimere l’artista su strumentali che fossero fuori dalla sua comfort zone, e che allo stesso tempo rientrassero nei canoni del beatmaker.
La parte grafica è stata affidata a Gianpiero, un artista che ha ricreato tutte le facce cartoonizzata degli artisti, aggiungendo ad ognuno i baffi caratteristici del producer.
La loro collaborazione nasce da una loro conoscenza personale, che ha trovato realizzazione in questo disco, complice anche il volere di Don Joe di ricreare tante piccole uscite diversificate e di conseguenza la necessità di una grafica personalizzata per ogni traccia rilasciata.
Durante il Q & A Don Joe racconta anche com’è stato lavorare in studio con gli artisti di questo disco, sia emergenti che già affermati, e specifica come l’empatia e la condivisione emotiva di quel momento in cui si crea il brano, e quindi si condividono idee e pensieri, sia fondamentale per lui per poter entrare in completa simbiosi con l’artista e far sì che la traccia realizzata sia fatta nella miglior espressione per entrambi.
Don Joe si è mostrato molto disponibile, con anche un tocco d’ironia per rendere il meno possibile formale questa presentazione, e per permetterci anche un po’ di conoscere la sua personalità oltre a quella esclusivamente da producer.
Articolo a cura di Samuele Meante!