“In occasione dell’uscita di “SacroSanto” il 26 maggio, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Dj Shocca, il produttore del nuovo album. Ci ha raccontato come ha lavorato al disco e come ha stabilito le collaborazioni presenti al suo interno.
La prima domanda rivolta a Shocca riguardava le principali differenze che aveva notato rispetto al suo ultimo album, “60Hz”, uscito nel 2004. Ha spiegato che, considerando l’ampliamento del mercato musicale in Italia, soprattutto per quanto riguarda questo genere, ci sono state differenze nella comunicazione e nel contatto con gli artisti. Prima, contattare direttamente un artista per una strofa era un processo informale e immediato, mentre ora è necessario passare attraverso management ed etichette.
Un’altra domanda riguardava il ritorno al rap di un artista come Ghemon, che si è distaccato completamente dal sound rap underground negli ultimi anni. Shocca ha spiegato che non è stato difficile convincere nessuno, e quando ha parlato con Ghemon al telefono, quest’ultimo si è mostrato entusiasta dell’idea. Si sono quindi organizzati per incontrarsi in studio.
Abbiamo poi chiesto se il progetto fosse completo con le 8 tracce che verranno rilasciate il 29 maggio. Shocca ha spiegato che il progetto non è ancora completo, ma ha voluto iniziare rilasciando queste tracce. Ha notato il ritorno del boom bap nelle classifiche, grazie anche ad alcuni lavori dei colleghi, e ha ritenuto che fosse un momento propizio per gli album dei producer. Inoltre, ha preferito evitare di rilasciare un album completo in un mercato discografico così vasto, dove ogni venerdì vengono pubblicati numerosi brani. Ha voluto invece dare ai fan la possibilità di comprendere appieno questo tipo di lavoro prima di proporre un nuovo progetto.
Abbiamo poi affrontato il tema della differenza di età e stile tra Shocca e gli artisti coinvolti nel disco. Shocca ha sottolineato che l’appartenenza a diverse epoche del rap italiano da parte degli artisti ha portato a un’approccio lavorativo diverso. Ad esempio, c’erano differenze tra Kaos One e Mostro, ma le vibrazioni e l’interpretazione dei brani e delle sessioni in studio sono state sempre le stesse. Il ruolo di produttore e artista si sono fusi per portare avanti la realizzazione del brano.
Infine, abbiamo posto una domanda di natura tecnica riguardo alla struttura e all’impostazione degli strumentali dell’album. Abbiamo chiesto se Shocca abbia inserito sonorità attuali, come trap e drill, in alcune delle strumentali. Ha risposto che, per rendere il disco autentico e caratteristico del suo stile, ha preferito rimanere fedele al suo sound. Se avesse seguito la tendenza attuale, il risultato sarebbe stato snaturato e non personale come desiderava.
Siamo molto curiosi di ascoltare queste prime 8 tracce del nuovo album, e voi?”
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