Finalmente è arrivato il momento di ciò che loro stessi definiscono “una clamorosa sorpresa”: una doppia data milanese, un vero gioiello di questo tour che, secondo Magellano Concerti, “ha dello straordinario”. La vendita di mezzo milione di biglietti è un dato straordinario per una band italiana. Undici stadi, sette sold out. Un percorso costruito nel corso del tempo, partendo dai pub, passando per locali e club, fino ad arrivare ai palazzetti e, finalmente, agli stadi. “Ci sentiamo come nani sulle spalle dei giganti”, dichiarano, “qui abbiamo ascoltato i grandi concerti delle nostre band preferite. Entriamo in questo tempio come visitatori e ci stiamo divertendo tantissimo, con umiltà e rispetto”.
Lo spettacolo che offrono è denso ma scorre veloce, merito di una scaletta ormai collaudata che include canzoni tratte da tutti gli album, per coinvolgere un pubblico variegato, con momenti acustici e medley con deejay set. Diversi membri della band si alternano come solisti, e si possono ammirare laser, fuochi e costumi scenici. Uno show pieno di sorprese che coinvolge attivamente il pubblico.
Vederli sul palco fa capire che questi musicisti sono un esempio di band che funziona: ognuno ha il suo ruolo e trasmettono un senso di unione e fratellanza. Il brano “Zen” all’inizio della scaletta rappresenta il concetto dell’ultimo album: cercare un equilibrio nel mondo tra fama e serenità, tra realtà e finzione.
Stanno bene sul palco in sei e riescono a trasmettere molta empatia. C’è persino un momento in cui si siedono attorno a un tavolo apparecchiato con bottiglie di vino. Un tavolo in cui simbolicamente vogliono far sedere il pubblico, di qualsiasi età, sesso o estrazione sociale esso sia. Introducono discorsi sulla situazione sociale attuale e raccontano l’origine delle canzoni. “Qualcuno viene ad ascoltarci solo per una canzone e deve comunque assistere a uno spettacolo incredibile”, affermano. Durante “Dentista Croazia”, ogni membro della band ha la sua parte da cantare. I Pinguini hanno completamente superato la barriera della finzione scenica. Circa due ore e quindici minuti di spettacolo mozzafiato. Nell’encore eseguono “Ringo Star” e “Scrivile scemo” e fanno saltare tutti.
Durante “Pastello bianco” si canta tutti insieme, è forse il momento più commovente e sincero della performance. L’arrangiamento strumentale finale è stato scritto appositamente per questa occasione, con un’orchestra d’archi di eccellenza. I Pinguini ci insegnano che il pubblico vuole qualcuno che dica “sono come te”. Rappresentano la normalità e la trasformano in musica. C’è molta qualità tecnica negli arrangiamenti e nell’esecuzione, ma soprattutto c’è tanto divertimento sul palco.
Il concerto si conclude con il brano “Fuori dall’hype”, eseguito solo con il pianoforte mentre la band saluta e canta insieme al pubblico, quasi in una sorta di inversione di ruoli.
Voi siete fan dei Pinguini? Commentate se volete continuare a seguire i loro live insieme a noi!
Articolo a cura di Marco Conte!