Le dichiarazioni ufficiali di Massimo Pericolo a 24 ore dall’uscita dell’album!
“Penso che a dare un senso alla vita sia proprio questo, la continua ricerca, affinare, arrivare sempre più in profondità di quello che sono e anche esprimerlo al meglio agli altri. Posso dare un esempio in questa posizione.”
“Quattro anni fa non sarei mai stato vestito così bene su una barca in mezzo al lago quindi al di là dell’impatto visivo il collegamento della copertina al titolo è minimo, però io ci vedo quel senso di rivalsa, perché comunque questo dito medio arriva da in mezzo al lago, non siamo in mezzo al mare, arriva dalla provincia.”
“Le cose cambiano senza che lo vogliamo ma il nostro cambiamento deve essere qualcosa che vogliamo noi. Impegnarsi attivamente richiede uno sforzo sicuramente più grande che essere vittima dei cambiamenti che ci succedono. Il senso del disco è proprio questo, le cose cambiano ma mi impegno anch’io a cambiare come vorrei che cambiassero le cose e non solo perché è un dato di fatto. Cambia tutto quindi mi impegno anch’io per cambiare come desidero io.”
“Io nella musica che ascolto rivedo quello che sento nella mia, con gli artisti che sono nel disco c’è un’affinità proprio a livello emotivo. Emis Killa per me è stato un grande esempio, vedere lui che ce l’ha fatta mi ha fatto proprio pensare che ce la si poteva fare. Per me che vengo dalla provincia, come lui anche se era più vicino a Milano, il successo sembrava sempre una cosa lontanissima. Oggi stanno cambiando le cose però ai miei tempi era assurdo andare in televisione, quelle persone erano degli alieni fuori dal mondo per me.”
“Non è importante l’abbigliamento nel rap, tante volte vengono prese dalle cose che non fanno parte del proprio modo di essere ma che sappiamo che possono colpire in un momento in cui magari c’è più attenzione verso degli argomenti. Mi sembra una cosa disonesta, non è il mio caso, cioè io non sono trans quindi non mi vesto come un trans. Penso che sia molto più onesto e meno discriminatorio verso le persone in generale essere se stessi.”
“Pensavo di non saperlo più fare nel senso che i primi due dischi sono anche il frutto di canzoni scritte precedentemente quindi ho dovuto proprio mettermi in gioco e chiudermi in casa e ricominciare a scrivere. La mia paura più grande era proprio di non saper più scrivere, ma non è stato così grazie al cielo, però è stato molto difficile.”
“La nostalgia è legata a quelle cose che vivevo insieme ad altre persone, io ho avuto un grosso cambiamento nello stile di vita anche per un fattore economico, che non è sufficiente però a cambiare la vita anche delle persone con cui sono cresciuto. La nostalgia viene da questo.”
“Come ci si sente a rappresentare la provincia? Quando mi guardo allo specchio sono fiero di me perché sono rimasto onesto con me stesso e non ho cercato compromessi per i gusti.”
“Avendo la direzione artistica del disco in mano al 100% e avendo fatto i due dischi precedenti praticamente a fianco a fianco con i Crookers, volevo collaborare con più artisti possibili, ma ho voluto comunque mantenere almeno un pezzo che è stato fatto proprio insieme a lui in studio.”
“Nei miei primi lavori un po’ magari mi veniva in mente questo funziona quindi magari lo faccio anch’io a modo mio, però seguivo un po’ quello, questo disco è il risultato di non fare questa cosa, che non è devo essere diverso ma è semplicemente non cerco di assomigliare a un suono ma cerco soltanto di essere coerente con i miei gusti.”
“Io spazio tanto come sonorità, non mi interessa come va la batteria se diventa trap, boom bup o drill, sono proprio cose che non guardo perché alla fine io non faccio distinzione e credo che sia corretto e si farebbe una sana informazione se si parlasse di Hip Hop, non tanto perché è sbagliato ma perché poi la gente fraintende. Quello che io cerco nei beat come nelle canzoni degli artisti è l’emozione e, secondo me, l’emozione di Totoro e quella di Totoro 2 combaciano.”
“Con Shune ci siamo trovati bene quando abbiamo fatto il pezzo con Bresh, tra l’altro il pezzo con Bresh è stata proprio una delle prime volte in cui io ho ricominciato a scrivere da zero, poi da sempre, anche prima di essere famoso ero fan di quel mondo, Tedua, Bresh la Drilliguria e quindi Shune. Lui è tanto vicino anche al mondo lo-fi e anime, c’era proprio una facilità nel capirsi”
“Per il video di lancio cercavo un simbolo che mi permettesse di comunicare il passaggio in tante situazioni diverse e il volo di una libellula mi sembrava perfetto, per fare queste riprese con un drone che altrimenti sarebbero state solo riprese ma senza motivo. La mia prima idea era stata quella di usare un gatto ma è un po’ più scontato e non vola.
Ci sono alcuni animali che sono più magici di altri, la libellula è uno di questi, fa parte del mio mondo. Quando io interpreto il mio mondo, quindi la provincia coi i boschi, cerco sempre quell’aria di realismo magico che mi ha fatto scrivere Totoro e altre cose.
Sono andato per associazione di immagini con lo scarafaggio de “La metamorfosi” di Kafka ma al contrario, anziché da uomo a insetto nel video mi trasformo da insetto a uomo per riemergere dal lago.”
“Se avessi mai avuto successo nella vita ho sempre pensato il video lo faccio così, le foto le faccio così, vesto così, parlo così, sono io e voglio trasmettere al 100% quindi non avere la direzione artistica su tutto voleva dire limitarmi.”
“Per il pezzo con Niko Pandetta mi sono ispirato a “Stan” di Eminem, lo abbiamo registrato prima sapendo cosa poteva succedere, l’immaginazione a volte in queste cose purtroppo ci prende, si sapeva quello che poteva arrivare perchè dovevano arrivare i definitivi ma sentirlo adesso è ancora più toccante di prima quindi questo e il lato positivo.”
A cura di Giuditta Cignitti!