Pensieri e Parole per la New Music Friday di questa settimana. Ancora una settimana con buona musica, in alcuni casi ottima. E soprattutto con una artista, Angelica, a cui ho dedicato particolare attenzione nell’ascolto e su cui credo di essermi espresso molto chiaramente: anche in modo satirico e allusivo. Ve lo scrivo io cos’ vi risparmiate i soliti commenti.
Straniero di Massimo Pericolo con Tedua.
Le cose cambiano e sono realmente cambiate per Massimo Pericolo dopo un periodo di silenzio che, come lui stesso dichiara, gli è servito per dare una svolta alla propria vita e alla propria arte. Ascoltando il brano è facile capire che un cambiamento c’è stato, e anche profondo.
Di sicuro Alessandro ha capito che la fama se non sai gestirla ti annienta e ti trasforma in ciò che realmente non sei. Ti fa diventare quello che gli altri vogliono tu sia. Questa canzone a mio parere rispecchia tutti i canoni che un brano rap di alta qualità dovrebbe avere nel raccontare l’artista, il proprio disagio le proprie origini, le proprie ansie, paure e il contesto sociale in cui molti giovani oggi vivono. Non ha bisogno di ledere la dignità di nessuno né offendere alcuno. Merita sicuramente la cover della playlist perché indubbiamente è il brano più bello uscito in questa settimana e forse nel 2023. Ci tengo a sottolineare un aspetto che mi ha molto colpito leggendo una dichiarazione di Alessandro in una delle interviste da poco rilasciate: proprio riguardo il suo rapporto con la fama, le feste, gli eventi, la mondanità. Dalla sua risposta si evince ancora di più quello che a mio parere dovrebbe essere un artista che mostra coerenza tra quello che racconta e il suo modo di vivere. La pennellata di Tedua lo rende un perfetto quadro di Courbet. Voto 10
Paura e Delirio a Milano di Ghali con Tony Effe: che a me non piaccia Tony Effe credo sia abbastanza chiaro. Mi stanno sul ca..o le persone violente e coatte. Specie quelle come lui altamente borghesi della roma ricca e benestante: poco credibile. Ghali, al contrario, lo ritengo l’artista italiano più internazionale che ci sia. Dovrebbe spingere molto di più su collaborazioni fuori italia: Stromae? Tyler the Creator? Quello è il suo posto. Il brano in playlist è tra i peggiori di un album che contiene perle come “Zuppa di succo di Mucca”, “Tanti soldi” o la stupenda “Safi Safi”. Tutti da Voto 9. Non so se la decisione di spingerlo come singolo sia stata di Ghali, della discografica o dell’algoritmo o peggio ancora di una operazione di marketing nel tentativo di acchiappare i ragazzini che seguono Tony Effe. Ghali, tu sei un Principe nel tuo genere, non ne hai bisogno. E poi per uno come lui che ha da poco pubblicato un intenso brano con Manal usare ancora la parola “Tro*a” in una parte della strofa in cui non è nemmeno funzionale alla rima (“la mia donna” avrebbe funzionato lo stesso) non ha molto senso. Poteva risparmiarselo; è una parola più in linea con Tony Effe. Solo perchè sò che persona è Ghali Voto 7 .
Parole Vuote (la Solitudine) di Tedua con Capo Plaza e Shune: “E non a caso non ti chiamo e non invado più il tuo spazio Sono caro e così grato a quel passato Ma è passato così tanto Che non mi vedresti così Non sapresti dirmi di chi È stata la colpa e non mi importa Tanto conta che non tornerà Quindi affronta quel presente e sii cosciente Perché niente si risolve con le cose fatte a metà” . Tedua ha molto da dare alla musica italiana e non solo. Spero che in Sony non si facciano “fregare” questo campione che per la loro squadra è davvero un pilastro, un attaccante in stile Messi. Tedua è un artista davvero poliedrico su cui bisogna scommettere per un futuro che possa spaziare dalla musica, al cinema, al teatro, alla scrittura. E mi permetto di aggiungere anche all’insegnamento. Non quel tipo di insegnamento scolastico, da professore che con eccessiva velleità manda qualcuno a raccontare minchiate nelle scuole. Ma l’insegnamento inteso come capacità di far comprendere alle nuove generazioni di artisti di quanto la costanza, la perseveranza, la coerenza, il saper attendere con pazienza il momento giusto siano le uniche vie da percorrere per avere un giusto successo, meritato, conquistato e durevole. Voto 9
Fila Indiana di Angelina Mango: qualcuno parla di “nepotismo” nella musica. Nel caso di Angelina Mango credo di poter affermare che piuttosto si tratta di DNA. La sua voce e la sua intonazione sono la prova che la migliore eredità che ha ricevuto da suo padre, oltre il cognome così importante, sia proprio la caratteristica timbrica, l’intonazione e la capacità interpretativa che la rendono una Cantante italiana con la Denominazione di Origine Protetta. Le auguro, però, di trovare un Mogol sulla sua strada, un autore ti alto prestigio e qualità che possa aggiungere alle sue innegabili capacità canore quel valore che rese unico il bravissimo e indimenticabile Pino proprio dall’incontro con Giulio Rapetti. Dovrebbe provare anche lei a scrivere con artisti come Calcutta, Brunori e magari provare una produzione di Durdust. Chissà cosa ne uscirebbe.Voto 8
Occhi Lucidi di Ultimo: Niccolò conosce bene la melodia di cui ha bisogno una canzone italiana. Credo che a colazione fin da bambino si sia nutrito con fette biscottate spalmate con un mix di marmellate che vanno da Venditti al primo Tiziano Ferro e con tutto il meglio della canzone cantautorale italiana. Questo brano, del resto come tutte le sue canzoni, quando le ascolti ti portano immediatamente con la immaginazione allo stadio, a guardare un suo live con accendini e telefonini accesi. Il brano emoziona tanto e sentire viole e violini in una bella ballad italiana gli rende onore e ne fa un artista in tutti i sensi: coerente e capace di gestire il successo nonostante la giovane età. Un bell’esempio per l’arte e la musica e anche per chi vuol intraprendere questa carriera. Voto 8
Boulevard di Clara: non mi fido mai di chi sfrutta la notorietà delle Serie Tv e dei Follower Social per arrivare al successo. Ma Clara ha qualcosa che mi fa comprendere che non sia quella la vera ragione per cui oggi è in questa playlist: il merito è di saper cantare. La sua è una voce pulita e l’interpretazione è molto in linea con il canone di italianità musicale di cui il nostro paese va fiero nel mondo. Voto 7.5
Questa settimana ho deciso di “evitare” di dare un voto ad alcuni brani che precedono l’artista di cui parlerò qui di seguito. Non li ritengo meritevoli di commento ne di voto. E quindi concludo con un brano e una cantante che mi ha sorpreso e colpito moltissimo.
L’Inverno di Angelica: bene, qui mi lascerò andare a commenti un po’ più pungenti. Il primo? Se la cricca di cui parla Morgan (che comunque ha ragione su tutti i fronti e aveva sconsigliato i talent ai ragazzi, criticandoli, quando era ancora Giudice e non, come sostiene Fedez, quando è andato via) produce brani e questi artisti di questo genere allora: chapeau! E lo scrivo io che ho molto criticato il duo Simonetta e Antonacci per Stupidi Ragazzi; un brano che d’altronde è poco sopra il milione e cento dopo un mese dall’uscita e dopo Fazio, Fiorello, Tg Vari, Corriere della Sera, Grazia, Radio, Iene (che non so se è già andato in onda), Amici (interessante l’articolo del Corriere della Sera 2 e Imusicfun di ieri) e altri passaggi promozionali e investimenti che fatti su Angelica in un mese la porterebbero sull’olimpo della musica italiana. E proprio con Angelica, Tananai (che personalmente seguo e mi piace moltissimo a prescindere il resto) & Co hanno fatto centro. Hanno regalato a Warner una cantante di cui sentiremo parlare molto se manterrà questa linea produttiva. Non meritava assolutamente la eliminazione a dimostrazione e conferma, però, che sui talent qualcosa “non funziona” o non viene fatto funzionare (Morgan e Luca Jurman Docet). Angelica è un grosso dono alla musica italiana. Un fiore che va coltivato e fatto crescere e credo che la triade debba essere fiera di lei e debba sempre più puntare al suo successo. Vedremo. Intanto il Voto è 9+.
Come dicevo non commento Subsonica, Mina (che forse dovrebbe appendere il microfono al chiodo regalandoci il suo ricordo, uno dei più bei ricordi che resteranno nella storia della musica italiana) e quelli che seguono, tutti con voti sufficienti o poco più.
Una sola nota di merito per la intro di “Cose che non sai” di Jacopo Sol. Per un attimo mi è parso di sentire Sting e Dominic Miller.
A cura di Angelo Calculli!