Per la prima volta Massimo Pericolo, a poco più di un mese dall’uscita dell’ultimo album, si esibisce in un palazzetto, per la precisione al Forum di Assago, che per gli artisti di questo genere è insieme un obiettivo e un banco di prova.
Arrivando si nota subito la scenografia, che non è digitale ma prevalentemente naturale.
Vane ha trasformato il palco nel suo bosco incantato, riempendolo di abeti, a cui si aggiunge un solo led wall centrale, sul quale passeranno video e testi più o meno didascalici per ogni canzone.
L’idea di mantenere lo stesso fondale per tutto il concerto è una scelta che sin da subito rende chiara la linea stilistica di Massimo Pericolo, che predilige uno spettacolo scarno dall’estetica essenziale, incentrato più sulle liriche e le musiche.
Anche la moda prende poco spazio, riducendosi a un unico cambio d’abito a metà serata, più per prendere una pausa che per l’effettiva esigenza di variare aspetto, anche perché Vane si presenta esattamente come tutti sono abituati a vederlo, in tuta e sneakers.
Non servivano effetti speciali per una serata in cui a trionfare è stato il talento di Massimo Pericolo, non tanto per la performance in sé, che ha le sue imperfezioni, quanto per il suo valore di artista rap riconosciuto da tutta la scena di ieri e di oggi.
Infatti, si sono succeduti sul palco un ospite dietro l’altro, dai nomi più mainstream come Guè, Tedua, Emis Killa o Jake La Furia a quelli più di nicchia, come la band varesina 72-HOURS POST FIGHT, che è salita su “Amici”, o Generic Animal, con cui ha cantato l’iconica “Sabbie d’oro” e tutti hanno manifestato la loro stima ancora prima che l’affetto per Vane.
Non basta però parlare di consacrazione per descrivere quello che questa notte è stata per Massimo Pericolo. Il sentimento più evidente agli occhi delle dodicimila persone presenti era l’incredulità di chi fa fatica a vedere il proprio sogno realizzato. Mentre duettava con Guè o Tedua, Alessandro era allo stesso tempo spettatore e attore, idolo e fan, in una confusione di ruoli che non ha più importanza distinguere, perché come lui stesso ha cantato davanti alla platea del Forum “le cose cambiano in continuazione”, ma non la direzione di Massimo Pericolo.
Articolo a cura di Giuditta Cignitti!