Presentati e spiegaci quando hai scoperto la tua passione per la musica?
Sono Luigi, in arte Mr. Elle, ho 22 anni e sono di Palagiano in provincia di Taranto anche se da qualche anno ho lasciato la Puglia per una scelta di crescita personale e artista ho lavorato per quasi 2 anni a Milano in una storica etichetta indipendente, in seguito per scelte personali ho concluso questa collaborazione e attualmente vivo a Bologna da un anno. La mia passione per la musica in generale è merito dei miei genitori e di mio nonno materno, che ha vissuto parte della sua vita con noi. In casa si ascoltava tanta musica dai Pink Floyd,Dire Straits e Elton John (ascoltati da mio padre), al Pop Italiano ascoltato da mia madre sino ai grandi cantautori del passato ascoltati da mio nonno e nel mezzo c’ero io che un po’ per caso scoprii il rap alle elementari con Fibra, un po’ come tutti ma dato che avevo poco meno di 10 anni non sapevo bene come informarmi sul genere quindi la cosa rimase più circoscritta ad una serie di canzoni sentite per caso fino al 2014. Anno in cui da un lato avevo una necessità fisica e psicologica di sfogare una serie di cose che mi erano successe e dall’altro lato vedevo parecchi ragazzini cimentarsi nella rap e mi feci coraggio iniziando a scrivere i miei primi brani appena dodicenne.
Quali sono state le tue principali influenze musicali nel corso degli anni?
Pur essendo un grande Fan di Marra e Kanye mi sono lasciato influenzare più dal loro modo di fare musica che dal sound in sé, di sicuro mi sento molto vicino all’immaginario di Marracash ma non mi sento di dire, anche per rispetto nei confronti di questi mostri sacri, che la mia musica sia influenzata direttamente da loro due. Negli anni tuttavia sono stato spesso paragonato ad Ernia a causa del mio timbro, la cosa inizialmente mi destabilizzava come chiunque altro “lotto” per essere identificabile ma spesso chi mi ascolta con più attenzione finisce per ricredersi e personalmente ormai la vivo con più leggerezza,come il primo meme su di me insomma.
Puoi condividere con noi il processo creativo dietro il tuo singolo “Mille Domande”? Da cosa ha tratto ispirazione?
Il testo e l’idea di Mille Domande nasce poco dopo il mio trasferimento al nord. Una sera Pitto mi mandò questo beat e preso da un flusso di pensieri ho scritto tutto in poco meno di un’ora. La stesura del testo è stata molto scorrevole poiché nel brano parlo di domande che mi porto dietro da parecchio tempo,dubbi comuni e quotidiani che chiunque attraversa e nel mio caso erano più propriamente legate a un momento di transizione tra l’adolescenza e la vita adulta. Nel momento della registrazione il ruolo di Pitto Stail è stato centrale nella scelta delle linee melodiche presenti nel ritornello ed è suo ovviamente il merito per come suona il pezzo nel suo intero.
Hai menzionato che il brano affonda le sue radici nel tuo passato personale. C’è qualche esperienza particolare che hai vissuto che ha influenzato profondamente la tua musica?
In generale quando scrivi un pezzo dove decidi di parlare così apertamente di te devi un po’ passeggiare nella tua testa attraversando anni e anni di vita e gli eventi che mi hanno influenzato sono difficili da elencare tutti. Ho iniziato a scrivere per esigenza personale dopo la morte di mio nonno e poco dopo vedendo che in provincia il rap iniziava a diffondersi capii che potevo buttarmici anche io e per ogni pezzo ho lasciato che fosse sempre la vita a ispirarmi poi chiaramente ogni brano vien da se e ha una genesi differente facendo un confronto su le mie ultime due uscite “Mille Domande” è stato scritto in un’oretta circa, l’argomento non era semplice da trovare ma mi è venuto facile costruirci un filo solido per tutto il brano, mentre quando ho scritto “Troppo Presto” 5/6 mesi dopo aver chiuso il pezzo ho riscritto la prima strofa perché mi sentivo di non aver detto abbastanza.
Come descriveresti il tuo stile musicale e cosa credi che ti distingua dagli altri rapper?
Per autocitarmi con un po’ di ironia a smorzare l’ego dico “Inesorabile”. L’emozione predominante in questo progetto è la rabbia ma più in generale sono uno che quando scrive o registra un pezzo particolare sentito inizia a vibrarmi ogni centimetro del corpo, mi tremano le gambe vado in uno stato di totale adrenalina e lo faccio coscienziosamente è terapeutico e mi permette di essere trasparente con chi mi ascolta emotivamente parlando. Ho scelto di essere il più “umano” possibile nella musica e di sfruttare il mio talento per me stesso e per quelli che amo ma non voglio dare agli altri l’immagine del gangster o di quello che fa brutto io sono come nei miei pezzi, diretto e senza mezzi termini
Parli di essere un “anti-rapper”. Cosa intendi con questo termine e qual è il messaggio che cerchi di trasmettere attraverso la tua musica?
Quando dico di essere un “anti-rapper” è un po’ per rimarcare quello che dicevo prima, il concetto di anti-eroe è quello di un eroe che non sempre si comporta come gli altri eroi e segue i propri principi. Per me essere un “anti-rapper” significa andare contro i canoni e gli stereotipi del rapper emergente. La mia non è una presa di posizione nei confronti dei big o delle “nuove promesse” per intenderci, ma verso l’immagine generale che si crea su ogni artista emergente che tende a seguire una moda passeggera. Personalmente non sopporto alcuni immaginari e messaggi proposti da molti altri rapper ma ognuno sceglie di cosa parlare nei pezzi, io vorrei solo trasmettere a chi mi ascolta la voglia di farsi il c*lo per quello in cui si crede
Qual è stato il momento più emozionante o gratificante della tua carriera fino a questo punto?
Ottobre 2023, sono tornato nel mio paese d’origine Palagiano, dopo 4 anni che non ci vivevo più e 2 anni di totale assenza dal sud.
la notte del mio arrivo l’ho passata in giro con un mio amico a parlare di quante cose negli anni fossero cambiate per noi ragazzi del posto e quanto un contesto come quello di Palagiano non differente da un qualsiasi altro paesino x del meridione faccia crescere i giovani troppo in fretta. Riflettendo sull’argomento ho avuto il colpo di genio, avevo “Troppo Presto” già pronta e in 48 ore abbiamo organizzato il video nel quartiere popolare dove sono nato e la cosa più soddisfacente è stata vedere più di 30 ragazzi sconosciuti che hanno deciso di partecipare al video, la loro presenza e il loro supporto è stato determinate per me quel giorno, il brano è di certo diventato un disco d’oro ma chi era lì in quel momento sà quanto è stato importante per tutti, sarò per sempre riconoscente a quei ragazzi
Come è stata la tua esperienza di lavorare con Pitto Stail e come ha influenzato il tuo sound e la tua visione artistica?
Ho conosciuto Pitto nel 2019, realizzammo insieme un brano che spoiler ho deciso di cestinare poco dopo ma tra noi si era creato un bel feeling cosi negli anni abbiamo imparato a conoscere uno lo stile dell’altro e sinceramente siamo equilibratamente simili e diversi, sono cresciuto con molte delle sue produzioni e avere qualcuno accanto con molta più esperienza della mia,nella realizzazione di un progetto come “Benedetto Maledetto”, è stato fondamentale oltre che formativo. In questi anni di lavoro lui è stato super paziente, ha sempre dispensato consigli e mi ha aperto un mondo verso un sacco di musica di cui non sapevo l’esistenza se c’è la sua firma su ogni beat del disco è perché è stato il producer perfetto per un concept album come questo.
Cosa possiamo aspettarci dal tuo primo album “Benedetto Maledetto” e qual è il messaggio che sperate di trasmettere ai tuoi ascoltatori?
Benedetto Maledetto” è un film raccontato dalla soundtrack, ogni traccia è un capitolo diverso che racconta una storia,completa il precedente e arricchisce il successivo e viaggia nel dualismo della vita tra gli istanti in cui sembra che niente possa andar male e ti senti “Benedetto” da essa fino al violento e improvviso schianto sull’asfalto che ti fa sentire “Maledetto”. Ho racchiuso nel progetto tante delusioni,problemi di salute fisica e non,la storia della mia famiglia e non solo. Vi do un piccolo spoiler, il disco inizia con una skit che spiega stile vademecum come approcciarsi al disco e spingo a farlo senza preconcetti tossici o testarde convinzioni ma con la voglia di mettersi a nudo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e obiettivi per il futuro della tua carriera musicale?
Ho parecchie idee per i progetti futuri, ora seppur sono super focus sul disco non riesco a smettere di continuare a sperimentare ma non voglio allargarmi troppo sull’argomento, il prossimo obbiettivo per ora è solo che più gente possibile ascolti l’album quando uscirà e che più gente possibile conosca Mr. Elle perché ho ancora molte cose da dire