“La realtà non fa schifo perché c’è Baby Gang, ma c’è Baby Gang perché la realtà fa schifo”. Così
ha esordito Don Claudio Burgio all’evento di presentazione di “Testi Espliciti: Nuovi Stili di
Censura”, facendo capire come la società di oggi abbia il forte bisogno di raccontare la realtà
senza censura, una “piaga” che sta piano piano riaffiorando. Don Claudio e Gherardo Colombo
sono stati i due ospiti che, insieme ai due autori del magazine, Paola Zukar e Claudio Cabona,
hanno affrontato diverse declinazioni del tema della censura. Don Claudio Burgio è cappellano del
Carcere Minorile Beccaria di Milano e responsabile della comunità Kayros, dalla quale sono
transitati artisti di nuova generazione ormai affermati come Baby Gang e Sacky. Kayros è una
realtà molto importante che agisce sul territorio lombardo, aiutando tanti ragazzi a dare una svolta
alla propria vita, spesso macchiata dalla criminalità. Gherardo Colombo è un ex magistrato,
divenuto celebre per aver condotto e contribuito a inchieste quali la scoperta della “Loggia P2”,
“Mani Pulite” e i fondi neri dell’ “Iri”, cioè tutti quei casi giudiziari che hanno cambiato la storia
della Repubblica Italiana.
Queste due personalità, apparentemente molto distanti tra loro, dialogando con i due autori,
hanno fornito al pubblico ampi spunti di riflessione sul tema della censura e dell’autocensura e su
come venga interpretata nella società odierna. Paola Zukar, manager di artisti come Marracash,
Fabri Fibra, Madame e recentemente Tiziano Ferro, insieme a Claudio Cabona, giornalista e
autore affermato in ambito musicale, hanno preso le parti degli intervistatori, così come accade
nel magazine. Paola Zukar però si è anche espressa ampiamente sul tema trattato, spiegando
come viene vissuta e gestita al giorno d’oggi la censura e l’autocensura dagli artisti di cui si
occupa.
Infatti nel mercato musicale radiofonico e mainstream ha sempre valso la regola del
“Politicamente Corretto” e spesso molti artisti, per riuscire a passare in radio e ottenere la fama
che si meritano, hanno dovuto cedere ad alcuni condizionamenti imposti da radio e etichette.
Altre volte invece, a causa della paura di non essere accettati dal proprio pubblico e dalla critica,
hanno dovuto cambiare il modo di esprimersi per evitare conseguenze negative per la loro
carriera.
Un altro tema fondamentale di discussione tra gli ospiti, sempre legato all’argomento “censura”, è
stato il tema dell’educazione. L’ex magistrato Gherardo Colombo ha espresso le sue perplessità
sul metodo di educazione adottato nella società contemporanea, un metodo che vede prevalere
sempre di più l’imposizione delle regole, piuttosto che la spiegazione del perché alcune regole
debbano essere rispettate. A questo argomento si è collegato Don Claudio Burgio, il quale ha
sostenuto pienamente la tesi di Gherardo Colombo, poiché ha visto con i suoi occhi che,
avvicinandosi ai ragazzi ed entrando in sintonia con loro, si riesce a capire il perché compiano
certe azioni, senza però giustificarli. In questo modo si riesce ad indirizzarli verso una svolta per la
loro vita, partendo sempre da conoscere e coltivare insieme le loro passioni.
I due “moderatori”, se così si possono chiamare, hanno poi dato invitato il pubblico a intervenire
con considerazioni personali e a fare domande sul tema trattato, ma anche sul magazine più in
generale. Successivamente c’è stato il momento “firmacopie”, con la stimolante possibilità di
scambiare opinioni a tu per tu con gli autori e gli ospiti presenti.
Articolo di Nicolò Brivio!