Ieri sera siamo stati al release party di “Isolamento Di Gruppo”, il nuovo progetto di 22Simba, uscito questa notte per Warner / Hustle Music Group.
La release si è tenuta da “Macchi” a Milano, in una location adatta ad una situazione d’intimità dell’artista con le persone più vicine a lui, e le persone che hanno preso parte alla lavorazione del suo progetto; note particolari sono sicuramente due immagini dell’artista stampate sulle vetrine del locale, con il titolo del disco, e l’iniziativa per cui al piano superiore chiunque potesse farsi tatuare il logo dell’artista gratuitamente.
A mezzanotte ovviamente l’artista ha speso qualche parola per tutto il suo team, le persone che gli sono state vicino nella realizzazione del disco, e per esternare tutta la sua emozione, che dev’essere sicuramente intensa in un momento così speciale, da una parte per la fine di un percorso come la realizzazione di un disco, e di conseguenza determinate abitudini che si porta via, dall’altra l’inizio di un nuovo step, l’inizio di una nuova fase della carriera, che ovviamente sarà delineata anche da come le persone percepiranno il disco.
Dopo il discorso ovviamente è partito il disco, che ha un intro veramente energico e di famiglia, di rappresentanza, dove l’artista, sopra ad una strumentale emotiva ed onirica, evidenzia la differenza tra la sua gente e gli altri, mettendo su un piedistallo le persone alle quali vuole bene, le esperienze vissute, ed il legame che si è creato negli anni.
Indipendentemente dalle logiche di mercato, dalle conoscenze, quello che traspariva ieri stando presenti all’interno del locale era una condizione di fratellanza tra l’artista ed i suoi amici di sempre, che per quanto siano valori ostentati da molti, spesso e volentieri vengono ostentati per esaltare la forza del gruppo, la forza della collettività; la differenza sta proprio qua, ovvero che la bellezza nel vedere l’artista rapportarsi con il suo gruppo d’amici sia l’ostentazione del volersi bene, la caduta di una mascolinità tossica dove un abbraccio o un “ti voglio bene” venivano visti come debolezze, ma anzi, dove le dimostrazioni d’affetto diventano un punto di forza, diventano la capacità nell’esternare il proprio bene alle persone che si hanno affianco, in special caso a persone che hanno accompagnato l’artista nella realizzazione di questo progetto.
Questo è ciò che ha maggiormente attirato la nostra attenzione, strappandoci anche un sorriso di spensieratezza.
Articolo a cura di Samuele Meante!