- Da quando sei tornato a pubblicare musica nell’ultimo periodo, abbiamo sentito un’alternanza di sensazioni, emozioni e sound; possiamo dire che “Giungla” sia forse l’episodio più spensierato tra questi?
- Da quando abbiamo ripreso in mano il progetto sono usciti 4 brani, che sono in qualche modo la rappresentazione di quelli che sono stati gli anni precedenti che mi hanno contraddistinto, con le loro varie sfumature, che contenevano tutte una varia filosofia ed un racconto che si riferisse al passato, con annesse tutte le sfaccettature più deep e profonde che hanno caratterizzato il mio percorso. Dopo queste uscite, lavorando col team, abbiamo pensato al fatto di come il progetto dovesse volgere lo sguardo al presente ed al futuro, cercando di riportare delle vibes più spensierate, che erano anche le stesse che mi permisero di aprire una luce su di me negli anni passati, e volevano far tornare a sentire quel Giaime lì
- Cos’è cambiato in Giaime dopo questa pausa artistica che hai deciso di prenderti? E’ cambiato qualcosa dentro di te, nella tua musica, nel tuo team e nella gestione di esso?
- Essendo passati praticamente 3 anni sono cambiate tantissime cose, innanzitutto in me come persona, perché sono passato ad avere 25/26 anni ad averne quasi 29, e di conseguenza è sicuramente un periodo molto particolare per la vita di chiunque. Per quanto riguarda l’aspetto musicale ho cambiato collaboratori, ho tenuto qualcuno del vecchio team, ed abbiamo aggiunto tante persone più giovani di me, ed in questo momento, per i riscontri che stiamo avendo, mi sto rendendo conto di come queste siano state le scelte corrette; mi permetto di aggiungere una cosa, quando sento un sacco di gente che mi dice che sia un peccato che io non abbia sfondato quando ero nel procinto di farlo, ovvero che sono contento di non aver avuto quella fama gigante in quel periodo, perché ero più immaturo, e non son sicuro sarei riuscito a gestirla; ora mi sento molto più pronto e consapevole a riguardo
- Quali sono i prossimi passi per il progetto Giaime ora che stai tornando in carreggiata e si stanno nuovamente accendendo i riflettori sulla tua musica?
- Sicuramente vogliamo continuare sul mood di Giungla, con un sound spensierato, lavorando molto bene sui social e su tutto il contorno musicale che in questo momento è estremamente presente all’interno della discografia, aspetti che a volte ho anche trascurato, ma semplicemente perché quando ho ottenuto i miei primi riscontri musicali probabilmente non c’era ancora Instagram, quindi non sono mai cresciuto con quella visione e quella priorità, ma sono estremamente consapevole del fatto che ora siano fondamentali, e di conseguenza voglio dedicargli tutta l’attenzione necessaria per sviluppare correttamente il mio progetto
- Questa domanda è un po’ più nostalgica, perché personalmente ho cominciato a seguire il tuo percorso con il brano “Soulitudine”, del 2013, e tu eri un ragazzino probabilmente inesperto su ciò che fosse il mercato discografico; cosa pensi sia cambiato in paragone ad oggi, e se trovi ancora delle analogie tra quel ragazzino che aveva scritto “Soulitudine” ed il Giaime di oggi
- Tutto. E’ cambiato tutto completamente. Per quanto riguarda al pensiero del “sentirmi” ancora quel Giaime lì ti dico assolutamente sì, sono ancora con quella visione e quelle sensazioni inerenti alla musica; probabilmente ho perso un po’ il sorriso, ma quello lo perdi con l’età, indipendentemente dal fare musica o meno. Il Giaime di 29 anni ha dentro quello stesso sogno e quella stessa voglia che aveva il Giaime ragazzino, alle prime armi
A cura di Samuele Meante!