Domande sull’ispirazione e il processo creativo:
Giorgia, cosa ti ha ispirato a scrivere “Chimera”? C’è un’esperienza personale dietro questa canzone?
Ciao a tutti.
Innanzitutto vi ringrazio per questa bellissima intervista.
Il brano “Chimera” è autobiografico e ispirato ad una storia vissuta nei mesi passati; un amore tanto desiderato ma che poi ho deciso di non vivere perché purtroppo alimentato da opportunismo e comodità.
Puoi raccontarci il processo creativo dietro “Chimera”? Come si è sviluppata l’idea iniziale fino al prodotto finale?
“Chimera” è stato scritto insieme a Giuseppe D’Albenzio e Antonella Sgobio e prodotto, mixato e masterizzato a fianco di Jason Rooney. Il brano segue le orme di “Povero Re”; abbiamo quindi scelto un sound electro-pop con una linea sempre più rock ripresa dalle chitarre di Paco Martucci.
Lavorare con Jason Rooney e Paco Martucci ha sicuramente influenzato il sound di “Chimera”. Come è stato collaborare con loro?
Eccezionale. Sono due grandi artisti e allo stesso tempo persone eccezionali facendo sì lavorare diventa un piacere e un viaggio indimenticabile.
Hai lavorato con Giuseppe D’Albenzio e Antonella Sgobio per la scrittura di questo brano. Com’è stata la collaborazione con loro?
Sono molto contenta della nostra collaborazione e dell’alchimia formata tra noi. Stiamo infatti lavorando ai brani che usciranno nei prossimi mesi.
Domande sui temi della canzone:
“Chimera” tratta temi di desiderio, inganno e libertà. Come sei riuscita a bilanciare questi elementi nella canzone?
Ispirandomi alla realtà. Credo che la risorsa più grande e veritiera di ciò che possiamo scrivere sia proprio quello che viviamo e proviamo sulla nostra pelle. Parlare di noi mantenendo la propria natura si traduce automaticamente in autenticità.
Nella canzone parli di vivere senza rimorsi e compromessi. Puoi spiegare come questo si riflette nella tua vita quotidiana?
Si riflette ogni giorno. Lo considero un modo di vivere e vedere la vita. Credo che sia nostro compito vivere al meglio delle nostre possibilità, sempre nel rispetto di ciò e coloro che ne fanno parte. Inoltre, credo che quando non ci accontentiamo diamo alla vita l’occasione di offrire di più, ovvero quello che realmente vorremmo e meritiamo.
Il ritornello della canzone è molto potente e sensuale. Quanto è importante per te esprimere la sensualità e la forza nelle tue canzoni?
La sensualità e la forza sono due espressioni che se ben collegate possono esprimere messaggi unici e molto potenti, soprattutto per una donna. Entrambi sono per me molto importanti nella musica e nella vita.
Domande sull’empowerment femminile:
Con “Povero Re” hai rivoluzionato il concetto di empowerment femminile nella musica italiana. In che modo “Chimera” prosegue su questa linea?
Il messaggio di “Chimera”, sotto la prospettiva di empowerment femminile, riprende e porta avanti il concetto di “Povero Re” proponendo una vita vissuta alle proprie regole, senza compromessi. La donna che da facile preda e dipendente da relazioni tossiche si libera e afferma la propria esistenza diventando un’inarrivabile Chimera e trasformando così il cacciatore in preda.
Hai menzionato che “Chimera” vuole trasmettere il potere della libertà e dell’autodeterminazione. Quali messaggi speri che le tue ascoltatrici ricevano da questa canzone?
Che la donna può e deve essere libera e che l’amore vero non è un compromesso ma è libertà.
Come vedi il ruolo delle donne nella musica oggi rispetto a quando hai iniziato la tua carriera?
Considerando che la mia carriera musicale è appena iniziata, direi che non è cambiato molto ma ci sono i presupposti per farlo. Io continuo a lottare.
Grazie a Exclusive Magazine e a tutti i lettori per questa bella intervista.
A presto,
Giorgia.