Innanzitutto ti ringrazio veramente per la bellissima chiacchierata che faremo. Per iniziare vorrei chiederti: come ti senti dopo l’uscita del tuo singolo?
Mi sento molto gasata perché per me “Bonjour adieu” è la chiusura di un capitolo, appunto volevo che questo pezzo uscisse da tanto tempo. Adesso sta iniziando un nuovo capitolo molto più appagante e sono felice per questo.
Sdoganiamo tutto quanto con una domanda che a noi giornalisti fa impazzire: i tuoi fan, a breve, avranno altri tuoi progetti?
Sì, è una sorpresa.
Leggendo il tuo comunicato stampa ho notato che ti sei avvicinata alla musica da quando eri molto piccola. Che cos’è per te la musica?
La musica è l’unica cosa in cui io non mi sento di meno, inferiore; è la mia sicurezza, il posto in cui io mi rifugio quando sono molto pensierosa. La musica è l’unica cosa che mi tiene viva, perché se non avessi questa passione non saprei veramente cosa potrei fare.
Quindi non riusciresti a vivere senza la musica.
Sicuramente vivrei, troverei altre cose che potrebbero piacermi ma la musica è il mio porto sicuro, anche se è tutto tranne che sicurezza. Lei mi porta ad avere sempre un obiettivo, a mettermi in gioco ogni giorno ed è una cosa che amo, perché sono una persona che ama le difficoltà e la musica mi permette di viverle.
Pensi mai a cosa avresti fatto se non avessi fatto le scelte che hai compiuto?
Sai cosa? In realtà no, non ci penso mai perché non ho scelto di fare le cose. L’unica cosa che ho scelto è stata credere in me stessa, tutto il resto l’ho fatto d’istinto, seguendo le vibes nate da quello che stavo facendo. Non c’è stato un momento in cui mi sono detta “adesso faccio una cosa piuttosto che un’altra”, perché preferisco sempre pensare al dopo.
Penso al passato solo per capire cosa ho sbagliato, ma per il resto tutte le scelte che ho fatto le ho compiute perché in quel momento le ritenevo giuste.
Secondo te esiste un’età adatta per avvicinarsi alla musica?
Secondo me non c’è un’età giusta per la musica: quando sei più piccolo hai la necessità di ascoltare determinate cose, che solitamente le senti ancora lontane da te e quindi neanche ti senti vicino a certe canzoni. Credo che questa sia una selezione naturale, deve venire da te. Nel mio caso già a tre anni cantavo in camera mia perché volevo farlo; invece altre persone possono scoprire questa passione dopo.
Da quale genere musicale ti senti rappresentata di più?
Non saprei, più che altro perché non mi piace molto ritrovarmi in uno stile musicale specifico; il primo che mi viene in mente è l’urban/ il pop, ma non saprei darti una risposta precisa, perché mi avvicino anche alla techno e all’elettronico. Questo dipende anche da come mi sento io in un periodo, te lo dico perché per me la musica non ha degli schemi.
Sentendo la tua nuova canzone ho notato che ha un sound molto estivo. Il tutto è stato progettato da poterlo suonare in un determinato periodo dell’anno? O meglio, se la tua canzone avesse un tempio in cui essere ascoltata, quale sarebbe?
No, perché “Bonjour adieu” è nata dopo aver conseguito il diploma e abbiamo deciso di seguire il mood di quel giorno. Ce l’avevo pronta da tanto tempo, ma volevo farla uscire adesso che siamo in estate; in realtà il singolo è uscito adesso anche perché ha un sound diverso da quello che sto producendo ora.
Nella canzone c’è una strofa in cui ti senti identificata?
Ci sono due immagini che mi piacciono della canzone: la prima è “Mi ricordi casa mia giù”, perché mi fa pensare ad una persona che in realtà non c’entra nulla con la mia casa giù ahah. Semplicemente quando stavo assieme a quella persona mi sentivo veramente bene, era lo stesso benessere che provavo quando vivevo con i miei.
La seconda frase che invece mi rappresenta è: “io ti darò i miei fiori e anche le spine, tu strappale dai rami e falle tue”, perché io con le persone sono un libro aperto, non sono una ragazza misteriosa; ho tante ferite dentro che, se mi va di raccontarle, mi fa piacere espormi. Io ho un rapporto bellissimo con una persona, perché lei ha preso i miei problemi e li abbiamo risolti insieme; questo per me è l’aspetto più bello dei rapporti umani. I difetti dell’altro possono aiutare a migliorarci.
Che cos’è per te l’amore?
Per me l’amore è la mia destinazione, seguo sempre le strade che mi portano all’amore. Mi piace tantissimo l’emozione che si prova quando capisci che una persona ti piace e, quindi, che la ami. L’amore è come la musica, sono due aspetti fondamentali per tutti, per me in particolare sono il mio motore per vivere.
Parlando sempre della tua nuova canzone, voglio collegarmi alla parte in cui racconti le tue origini. Quanto sei legata al passato e alla tua famiglia?
Alla mia famiglia da morire, ho un rapporto bellissimo con loro, per me la famiglia è vitale. Sono un po’ una mammona e papona, perché quando sto con loro vorrei rimanere lì per sempre. Anche quando sono con i miei amici se non chiamo mia nonna sto male ahah, la mia famiglia conosce tutte le mie amicizie.
Invece con le mie origini ho un rapporto un po’ contrastante. Sono legata al Molise solo perché c’è la mia famiglia, per il resto mi sento abbastanza distaccata dal mio luogo d’origine.
Mi ha sorpreso la copertina del tuo singolo: potresti spiegarcela?
In questo pezzo volevo che uscisse la parte più bambinesca di me. Infatti io sono cresciuta in campagna, appunto ho ricordi di quando ero bambina che giocavo tutto il giorno con i gatti e con i cani, a raccogliere fiori e a cantare. Proprio per questo, quando penso all’estate, mi viene in mente un prato in campagna aperta. È stato bellissimo girare quel video perché eravamo all’aria aperta e sapevo che mi sarei sentita felice in quel modo; era l’unica via per far vedere la parte più giocosa di me. Sono molto contenta anche della copertina perché dà un effetto “fairy”.
Riguardo il videoclip di “Bonjour adieu” c’è una storia assurda: nella copertina ho un taglietto in faccia e non è finto. La settimana prima delle riprese mi aveva morso il mio cane in faccia ed era impossibile da coprire. Al che mi sono detta “dai teniamolo, fa swag, sembra che io mi sia tagliata con la spina di un rovo di more”.
Ti ringrazio tanto per l’intervista. Per ultimo, ti chiedo di salutare tutti coloro che ti hanno dato una mano per l’uscita di questo bellissimo pezzo.
Prima di tutto voglio ringraziare i B-CROMA , perché senza di loro non sarebbe stato possibile realizzare il brano ed è stato bellissimo scriverlo con loro. Ringrazio anche Mattia Rosa, il mio videomaker, e tutti i ragazzi che hanno partecipato al mio videoclip. Al progetto hanno partecipato anche due persone importantissime per me: Cristiana d’Avellino, che è stata la mia prima manager sin da quando ero piccola, Sabrina, Beatrice, la mia makeup artist preferita.
Ringrazio anche il mio team, è bellissimo lavorare con loro; tra l’altro ho inserito dei ragazzi che sono miei amici, tra loro un ragazzo bravissimo che prima lavorava come parrucchiere.
Ringrazio anche il mio manager, con cui ho un rapporto molto stretto, anche se abbiamo messo tanto tempo per capirci: lui è più indirizzato verso il rap, mi ha presa con sé quando avevo 17 anni. Inizialmente prendevo i suoi consigli come giudizi, ora invece abbiamo imparato a comprenderci e sono molto felice di questo.
A cura di Perseo Gatti!