La nuova serie Sky Original “La leggendaria storia degli 883” racconta come due ragazzi di Pavia siano riusciti a raggiungere il successo componendo testi nella tavernetta di casa, accompagnati solo da una tastiera. Max Pezzali e Mauro Repetto, attraverso basi musicali innovative e l’uso di testi diretti e ironici, hanno creato un sound distintivo che ha catturato l’immaginario di un’intera generazione. Unendo melodie semplici a testi che raccontavano la quotidianità dei giovani degli anni ’90, gli 883 hanno dato vita a uno stile completamente inedito per l’epoca, che ha funzionato allora e continua a funzionare oggi.
“Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883” è una serie diretta da Sydney Sibilia, alla sua prima esperienza come regista di una serie, e scritta insieme a Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Neroni. Ambientata a Pavia tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, la serie segue Max Pezzali (interpretato da Elia Nuzzolo) e Mauro Repetto (interpretato da Matteo Oscar Giuggioli), due giovani che si incontrano per caso tra i banchi del liceo scientifico Taramelli.
Dopo una bocciatura, Pezzali viene iscritto al Taramelli dalla madre, costretto a ripetere l’anno senza gli amici di sempre, tra cui il fedele “Cisco”. Qui ritrova Silvia, una ragazza conosciuta durante l’estate e destinata a diventare l’ispirazione per uno dei brani più celebri del duo (ma niente spoiler!). In classe capita nel banco con Repetto. Due personalità diverse ma complementari, che condividono la passione per la musica e l’intrattenimento.
La serie racconta anche di come Claudio Cecchetto, leggendario produttore e talent scout, abbia lanciato i due amici dapprima in radio con “Non me la menare” e poi producendo il loro primo demo, che include brani celebri come “Con un deca” e “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”. Oggi, i rapporti tra Cecchetto e Pezzali sono interrotti, con il produttore che accusa Pezzali di irriconoscenza. Eppure, nella serie, il ruolo di Cecchetto emerge in tutta la sua importanza, rivelando l’influenza che ha avuto nel determinare il successo degli 883.
Con la pubblicazione di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, il duo esplode sulla scena musicale italiana, destinato a lasciare un’impronta indelebile nel pop per decenni, anche se le loro strade si separeranno in seguito a vicissitudini personali e amori turbolenti.
Come ha dichiarato lo stesso Sibilia in un’intervista recente: “La loro sincerità ha fatto sì che la loro musica perdurasse per decenni.” Gli 883 sono arrivati al cuore del pubblico proprio per il loro rifiuto di assumere un ruolo da “divi”, mostrandosi per quello che sono: due ragazzi normali di provincia. Il loro legame autentico con quella generazione ha permesso loro di raccontare la gioventù italiana senza filtri, creando una connessione sincera e duratura con il loro pubblico.
Ancora oggi, le canzoni degli 883 vengono ascoltate e cantate anche dalle nuove generazioni. Questa serie si rivolge sia ai fan di lunga data, che potranno rivivere i tempi d’oro della band, sia ai più giovani, che scopriranno un capitolo fondamentale della musica italiana che parla di tutti noi.
“Le notti non finiscono all’alba nella via…”
Articolo a cura di Gerardo Montella!