Ciao Fasma, Grazie per dedicarci un po’ del tuo tempo per farci entrare nel tuo mondo musicale. Partiamo con una domanda semplice ma non troppo : Come stai ?
Grazie mille per la domanda, che non è scontata, soprattutto durante interviste. A livello personale sono molto carico, quando sto male è perché non faccio uscire musica, ora che sto pubblicando di nuovo dopo tanto tempo mi sento alla grande. Perché la musica fa questo, mi fa stare bene
Da poco é uscita “piccola” la tua nuova canzone. Il mood della canzone nostalgico e in parte triste rispecchia quello di quando lo hai scritto e registrato ?
Sicuramente sono emerse in fase di scrittura, ma la cosa bella è che qualsiasi emozione io provi, la musica riesce a trasformarla in qualcosa di cui non ho paura. Perciò spero che questa canzone possa fare la stessa cosa a qualcun altro e possa far razionalizzare emozioni come tristezza e nostalgia, che molte volte ci annullano e limitano.
Nel brano ci canti testualmente “lei era piccola come una pillola che non va giù” quale è stata nella tua vita/carriera quella “pillola” che nonostante fosse piccola non sei riuscito a buttare giù e quindi farti scivolare addosso ?
Beh, credo che a volte, nonostante si provi a fare la scelta giusta, si possa finire in strade sbagliate. Credo che sia una consapevolezza che arriva solo a posteriori, ma che comunque ti fa crescere tantissimo.
Sempre nel testo : “lei è forte per stare da solo ma non così forte per una emozione” . Tu ti senti abbastanza forte per riuscire ad esprimere liberamente sempre le tue emozioni ?
In realtà da questo punto di vista sto cercando di diventare sempre più forte, per mostrare tutte le emozioni che abbiamo e che ho dentro. Ritengo che sia necessario, soprattutto per chi ha un “potere” come quello della musica, che può trasformare qualcosa di molto brutto in qualcosa di molto bello che aiuta il prossimo. Credo che sia un dovere di chi ha questa possibilità, occorre sfruttarla al massimo. Cerchiamo di fare un centimetro verso la verità ogni giorno, qualsiasi essa sia.
In questo 2024 hai fatto uscire due brani: quello sopracitato e “mille notti” con due mood completamente diversi. Come mai, per l’appunto, le sonorità sono così differenti tra i brani ?
In realtà, sì, le sonorità sono molto diverse, ma credo che abbiano entrambe lo stesso filo conduttore, che è quello della verità e dell’emotività. Cerco di muovere all’interno di chi ascolta qualcosa che possa essere un brivido, che faccia sentire vivo. Spero che queste canzoni, a prescindere dalle sonorità, possano rappresentarci a 360°. Credo che ogni sonorità sia un mezzo diverso per poter arrivare in maniera più precisa al messaggio che si vuole dare.
Prendiamo spunto dal titolo del tuo ultimo brano “Ho conosciuto la mia ombra” : hai conosciuto davvero la tua ombra ? Se si cosa vi siete detti ?
Sì, sicuramente ci stiamo continuando a conoscere, però il fatto che sia stato per me un album che doveva uscire anni e anni fa ma è uscito poi solo l’anno scorso, è stato proprio una maniera per far vedere a tutte quelle persone che ci ascoltano che, mostrarsi anche un pochetto più fragili e meno convinti, è il primo passo per mostrare chi siamo davvero. Perciò io e la mia ombra ci stiamo conoscendo e ci siamo conosciuti, io esisto grazie a lei e viceversa. D’altronde l’ombra è un po’ la migliore amica che ci accompagna sempre nella vita, perciò è importante averci rapporto.
Come è vivere il palco dell’ Ariston non una ma ben due volte ?
Te lo dirò quando ci salirò per la terza volta! D’altronde, non c’è due senza tre J
I social media, volente o nolente, hanno influenzato anche il mercato musicale. Credi che ci sarà mai una controtendenza in tal senso o ormai la via è stata segnata ?
Credo che anche per i social, come per qualsiasi novità o innovazione, si debba trovare un equilibrio. Una controtendenza potrebbe velocizzare il raggiungimento di questo equilibrio, però io personalmente non sono mai stato troppo influenzato dai social. Perciò se la controtendenza è essere sociale e non social, allora posso dire di essere nato per essere controtendenza.
Domanda extra musicale: possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo per arrestare il cambiamento climatico?
É una grandissima domanda. Io credo che bastino piccole accortezze che possono fare delle persone qualsiasi come me, partecipando in maniera attiva. Personalmente penso che siano anche piccole scelte, come limitare l’utilizzo della plastica in favore di altre soluzioni più eco compatibili o riutilizzare dei vestiti comprando del vintage piuttosto che finanziare la moda ad alto consumismo. Se tutti contribuissimo, potremmo fare davvero la differenza.
Per concludere questa nostra chiacchierata insieme ti invitiamo a salutare e ringraziare chi vuoi. Grazie da parte nostra del tempo che ci hai dedicato, alla prossima !
Sicuramente ringrazio i lettori di Exclusive Magazine e gli intervistatori per aver fatto delle domande stimolanti. Spero che dalle mie risposte si possano creare spunti altrettanto interessanti. E poi sicuramente ringrazio il WFK, la famiglia e chi mi supporta. Non posso dimenticarmi del buon Gigino, bisogna sempre ringraziarlo perché è GG.
Intervista a cura di Jean Denis Marchiori!