Il primo periodo della trap italiana ha sicuramente segnato un’era per la scena musicale italiana e l’esplosione del genere nel 2015 ha permesso ad una wave intera di farsi sempre più strada nell’industria. La pubblicazione di XDVR di Sfera Ebbasta rappresenta uno spartiacque per la musica contemporanea del nostro Paese, si tratta del disco che più ha ispirato chi voleva fare trap in Italia all’epoca, e ancora oggi rimane un cult per il genere.
L’anno successivo viene fuori un altro progetto iconico della trap italiana: “Ragazzi Madre” di Achille Lauro. Il disco è prodotto dalla No Face Agency, un’etichetta fondata dall’artista dopo essersi separato con Roccia Music, l’etichetta di Marracash e Shablo, ed è solo un piccolo assaggio di quello che Achille Lauro porterà alla scena italiana negli anni successivi; il sound che varia tra alternative rap ed electronic trap fa da sfondo a pezzi che parlano di temi sociali come la solitudine, la situazione familiare, l’amicizia e molti altri: il titolo stesso è un richiamo a quei ragazzi che crescono da soli aiutandosi tra di loro a sopravvivere alle mille difficoltà di chi cresce in contesti pieni di disagio. Inoltre “Ragazzi Madre” ha da poco raggiunto il disco di platino, una certificazione che dà un enorme valore al progetto, si può dire che si tratta di uno dei pochi casi dove l’aggettivo “immortale” non è eccessivo per descrivere un disco trap/rap italiano; “Ulala”, in collaborazione con Gemitaiz, invece è il brano che ha riscosso il maggior successo, certificato con ben due dischi di platino, e che ogni appassionato del genere si riascolta quando gli viene nostalgia.
Nostalgia che pochi giorni fa è venuta evidentemente a Rondo, infatti il rapper ha pubblicato un post su X dove racconta di aver ascoltato “Wow”, brano presente nella deluxe di “Ragazzi Madre”, e di rendersi conto che oggi la musica è totalmente diversa e che viene fatta per TikTok. Questo post diventa spunto per aprire un dibattito sull’attuale livello della trap in Italia, innanzitutto va detto che i trapper di qualche anno fa hanno conquistato una certa popolarità al contrario di quelli che fanno trap attualmente e di conseguenza il genere ha perso valore. Valore che è andato smarrito negli ultimi anni anche per la mancanza di un sound fresco, la novità non esiste più e tutto è diventato monotono, questo ha fatto sì che trapper come Drefgold o Sapo Bully, per citarne due, siano finiti negli abissi dell’industria, a ciò si aggiunge un certo disinteresse per quel background musicale che nella metà degli anni 2010 aveva suscitato l’attenzione di una grande fetta dei giovani ascoltatori e che oggi viene considerata musica “trash”. Nonostante ciò, fra qualche giorno, per la prima volta, varcherà il palco di Sanremo Giovani una trapper, si tratta di Grelmos, la giovane influencer che da qualche anno pubblica canzoni trap, probabilmente questo non basta per dire che la trap oggi sia ancora popolare quanto lo era fino a diversi anni fa ma se gli artisti vogliono che il loro genere torni ad essere considerato dovranno cambiare le regole del gioco e passare da un palcoscenico come quello del Festival di Sanremo potrebbe essere una mossa da fare nella loro carriera.
Articolo a cura di Gabriele Dimarco!