Con il brano “Dov’e’ la Vittoria” Laïoung è miglior interprete della musica Trap a fotografare i primi giorni della crisi della “Fase 1”.
L’inizio della “Fase 2” ha regalato agli italiani la speranza di poter ritornare alla normalità nel prossimo futuro, ma in molti credono che tutto finisca qui, non è un caso che molti come per esempio a Milano siano tornati a circolare per le strade non curanti del pericolo di tornare alla quarantena. Questo fa prevedere che nel prossimo futuro i nostri figli se non nipoti, si dimentichino di cosa abbiamo passato; come fonte d’informazione avranno i libri di storia e tutto quello che è stato realizzato in quel periodo. Emis Killa i primi giorni aveva lanciato un Contest Freestyle per poter rappresentare la crisi che si stava attraversando, ma in molti hanno colto solo in parte la gravita degli avvenimenti, banalizzando il problema alla ricerca della rima più adatta per impressionare.
Invece l’artista Italo-sierraleonese Laïoung ha deciso di interpretare a modo suo l’emergenza COVID 19, facendo una foto dei primi giorni della quarantena, campionando l’inno degli Italiani, e riprendendo il “dov’è la vittoria” come uno stimolo a non arrendersi a questa sfida per il popolo italiano. Vengono menzionati buona parte dei capoluoghi italiani e soprattutto Ostuni, città della sua famiglia.
Il brano è stato composto e registrato tra il primo e il secondo giorno di quarantena, insieme al video e distribuito una settimana dopo fisi gli impedimenti del Lockdown.
Ma come nasce “dov’è la vittoria”?:
Laïoung, in vero, Giuseppe Bokarie Consoli, si reca a Roma da Milano anticipando gli esodi sotto consiglio del Manager e del Padre, residente in San Lorenzo, dove rimarrà bloccato con tutta la sua strumentazione. Il giorno prima dell’inizio della quarantena riceve una chiamata da un suo vicino di casa che gli intima di non tornare a Milano poiché nel palazzo un anziana signora era deceduta per il Covid, da li capisce che la crisi è grave e viene fortemente influenzato per la realizzazione del brano. Vendendo sfumare perciò l’uscita del suo imminente Album, programmato per la fine di Maggio, decide di scrivere una canzone che possa essere ascoltata dalle future generazioni per comprendere la gravita degli eventi che stavano accadendo. Durante la stesura del testo esce per comprare degli alimenti per la cena e sente tutti gli abitanti del quartiere San Lorenzo, quartiere noto per la resistenza, intonare in un unica voce l’inno di Mameli. Colpito da tanta passione decide di musicare le parole usando parti proprio di quel canto che lo aveva tanto colpito.
Ad oggi il brano è in formato audio su Spotify https://open.spotify.com/track/63B2bMDTUidLzGD2z8XRUQ?si=JPyPTLiZTJCo8zjfmvv1nQ
e in video su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=sd3wP9-8iQU