Diamo il benvenuto tra gli amici di Exclusive Magazine a uno dei talenti più interessanti che ci sono in giro, Giovane Feddini, come stai?
Vi ringrazio per l’introduzione, adulatori ahaha! Molto bene, il progetto estivo è fuori e in questi giorni ne sto chiudendo altri 4, sto continuando il mio percorso di autorato e per settembre mi trasferirò anch’io a Milano, una volta per tutte. Mi sento come se stessi crescendo e per la prima volta tutto vada come deve. È una sensazione che non capita spesso.
– E’ appena uscito il tuo nuovo album “Carnevale di Venezia”, parlaci un pò di questo tuo progetto…
Con molto piacere: ci tengo a dire a chi mi segue e tutti i miei supporter che questo progetto non rappresenta una mia evoluzione, un disco ufficiale, né un mixtape tappabuchi.
“Carnevale di Venezia” è un progetto artistico che si estende nel campo sonoro e visivo con la collaborazione di Luana Corino (scenografa affermata e di gran stile nella scena italiana), che ne ha curato il gusto estetico e l’aiuto di 100×100 nel realizzare i video della promozione.
È un progetto estivo, da spiaggia, che trova rifugio nei sound black che accompagnano le estati di Miami, Kingston, Trinidad: c’è molto R&B, dancehall e reggae; i testi sono sempre affilati e colmi di significati nascosti e metafore come faccio di solito, cambia solo il desiderio di aver voluto dare serenità, calma e spazio per ritrovarsi dopo il periodo difficile che abbiamo avuto, prima di tornare all’attacco. Io pure sono uno molto attento all’attualità e voglio che la mia musica ne parli, ma prima dovevamo ricordarci di essere umani.
12 tracce, tante collaborazioni, tanta qualità, distribuito da Dogozilla! E’ il progetto a cui aspiravi da tempo?
In realtà no. Non è ancora il mio album ufficiale, arriverà ad inizio autunno: io ho un messaggio ben preciso e una bandiera da difendere (umana, non musicale) e ci tengo che il mio album lo rifletta. Sarà totalmente prodotto da St. Luca Spenish, Carnevale di Venezia serve a rimettermi in pista dopo che l’anno scorso non potevo far uscire molto materiale per questioni burocratiche, che non dipendevano da Dogozilla.
Ho usato i Tuesday Flow per tappare i buchi finché ho potuto, ma la gente non si può prendere in giro e tenere sulle spine a lungo: ho parlato con Joe mostrandogli un progetto concreto e lui ha subito capito, tra l’altro ci tengo a ringraziarlo pubblicamente per avermi concesso questa follia artistica.
Cosa significa entrare in Dogozilla e far parte di una delle realtà più valide al momento all’interno della scena hip-hop nostrana?
26 aprile 2018, ricordo ancora la chiamata di Joe. Piansi davvero, perché sinceramente a me il Rap Italiano ha sempre dato vagonate di m***a da quando ho iniziato e vedo giornalmente scarsi superarmi per chissà quale motivo.
Abbracciai i miei amici perché significava aldilà di tutto, che tutte le nostre idee e rotture di scatole per far venire fuori dei progetti come si deve avevano avuto senso.
Per quanto riguarda il come sto in Dogozilla, è un’ottima domanda perché mi permette di chiarire una questione per cui mi punzecchiano spesso: per uno stronzo che viene da Padova con 3mila follower in croce è già tanto poter mandare a uno dei produttori più influenti d’Italia i miei brani, ricevere consigli sui brani, caricare la mia musica con la SIAE in regola e avere proposte di lavori di autorato. Per il resto nessuno può spaccare al posto mio, io devo scatenare l’inferno in primis. Chi mi chiede “Ma perché non hai ancora il feat di Vegas e tizio si? Perché non hai ancora il beat di Don Joe e tizio si?” è un disperato che non conosce il business hip hop e neanche gli rispondo, anche perché avere il feat grosso perché Don Joe è andato chiederglielo mi sembra come il bambino che manda la mamma a parlare alla tipa che gli piace.
E’ appena uscito il tuo nuovo album e stai già avendo ottimi risultati in termini di ascolti, ma se dovessi scegliere solo 3 featuring per la riedizione di “Carnevale di Venezia” chi sceglieresti?
Se potessi puntare in altissimo in Italia: i Negrita su Carnevale di Venezia Remix, Levante su Innocente e Ghemon su Giorni Migliori. Internazionali: Partynextdoor su Ocean Gospel, Boy Boy e Young Thug su Carnevale Di Venezia.
Il sogno nel cassetto di Giovane Feddini è…
Svegliarmi in un loft vicino a un lago/fiume/mare (ho bisogno di un corso d’acqua vicino, mi calma), con una moglie bella quanto simpatica e due figli che prendano più da lei che da me.
Aprire una catena di centrifugherie ed healty food caraibico (se non si capisce amo la cultura delle West Indies) e una ONG che is occupi di casi di molestie domestiche/sessuali.
– Abbiamo avuto modo di dialogare con Don Joe anche all’interno di una recente intervista e lo abbiamo quasi trovato come una figura paternale di tutti i ragazzi che si apprestano a spaccare nel mondo dell’hip-hop, cosa rappresenta Don Joe per Giovane Feddini?
Una persona a cui devo una grande lealtà per avermi dato una chance spassionatamente, un artista a cui mi ispiro assolutamente in quanto figlio della scuola Dogo Gang, un manager (per mia fortuna) esigente e sicuro di quello che vuole, a differenza dei geni spuntati fuori negli ultimi anni che si improvvisano manager (prima andava di moda creare una Pinco Pallino Records, ora son tutti manager ed executives).
P.s., sogno sempre un suo beat e il giorno che la mia condizione di mercato lo permetterà, dimostrerò di essere la penna più forte d’Italia.
Grazie ancora per la disponibilità, un grande in bocca a lupo per il tuo nuovo album da parte di tutta la redazione di Exclusive Magazine!
Crepi il lupo e grazie per lo spazio! “Carnevale di Venezia” è fuori ora, subito dopo io e Spenish abbiamo già il prossimo colpo in canna!