La storia di Rocco Hunt non é la classica storia del ragazzino che con una hit che diventa virale riesce subito a scalare le classifiche, la storia artistica del rapper salernitano é costellata da sfide di freestyle, da brani di una maturità incredibile fatti all’epoca da un ragazzino come “Rh positivo”, “Nun c sta paragon” e “Pane e Rap” e potrei citarne molti altri. Nonostante il fatto che si potesse già comprendere il suo talento lui ha sempre conservato quella sua proverbiale spontaneità che, in fin dei conti, gli é servita per arrivare al vertice del rap italiano.
Questo é esemplificativo di come prima di diventare quello che é oggi, nonostante la sua giovane età, Rocco Hunt abbia dovuto fare molta gavetta. Alcuni freestyle di Rocco Hunt come “Mario Merola Flow” o “Santa Margherita 104” fanno emergere l’importanza che ha Salerno nella vita del rapper, in “Santa Margherita 104” già dal titolo possiamo notare l’omaggio che Rocco fa al suo quartiere, brano dedicato alla zona di Pastena a Salerno, di dove è originario. In “Mario Merola Flow” invece attraverso le parole “Stu posto è ‘a casa mia, m’ha dato nu diploma” il rapper lascia trasparire il grande amore che prova per Salerno. Il suo talento é stato anche quello di creare una grande differenziazione musicale nella sua discografia, é possibile infatti ascoltare Rocco in versione street in pezzi come ad esempio “Il sole tra i palazzi” o “Kevvuò” e ascoltarlo da questa estate anche in versione hitmaker.
Infatti questo amore per la sua Salerno e la sua Campania é riuscito a non limitarlo a livello artistico, questa estate, come asserito in precedenza,é uscita la sua hit “A un passo dalla luna” che ha raggiunto la certificazione di triplo disco di platino in collaborazione Ana Mena ma sopratutto da poco il pezzo é addirittura disco d’oro in Spagna. Una cosa inimmaginabile per un artista che non aveva nemmeno mai nemmeno sognato di raggiungere determinati numeri, questa é stata la consacrazione di Rocco Hunt che da simbolo di Salerno e italiano è diventato un hitmaker, a questo punto possiamo dire senza alcuna remore, europeo.
Ci ha fornito la dimostrazione di come si possa far conciliare l’attaccamento per la propria terra con la voglia di spaccare tutto ovunque, anche fuori dalla propria nazione, distruggendo i confini musicali ma portando con sé le proprie radici.
E voi, quale versione di Rocco Hunt preferite?
Articolo a cura di Francesco Amato!