E’ fuori “RIOT” il quarto album di IZI pseudonimo di Diego Germini classe 1995.
Dal debutto del 2016 con l’album “Fenice” il “bambino magico” ne ha fatta di strada ,lasciando i fan senza parole ,si aspettava con ansia questa uscita preannunciata a settembre.
Il 30 ottobre finalmente il disco è uscito ,reperibile anche su Spotify e su tutti i digital stores per un ascolto gratuito.
Il senso dell’album risiede nel titolo. Il rapper genovese è partito da una celebre frase di Martin Luther King – “Le mie sono le parole di chi non è mai stato ascoltato dopo aver urlato per un’eternità”
L’uscita di Riot è coincisa fortunosamente con la settimana che ha portato ai violenti scontri in piazza causati dall’emissione dell’ultimo DPCM ma lo stesso artista ha preso le distanze da quanto successo nelle città più grandi d’Italia.
Tanto significato passionale, dalla scrittura al sound con una dedica a George Floyd fino alla paura delle tenebre.
A differenza dei tre dischi precedenti pubblicati dal rapper Genovese, Riot sembra davvero l’evoluzione matura di Izi per la sua crescita professionale e se si pensa che questo giovane talento ha solo 25 anni allora possiamo dire che siamo di fronte ad una delle Next Big Thing del rap Italiano e addirittura Europeo.
Tante sorprese nel momento della pubblicazione della tracklist con tante collaborazioni che avevano reso i fan scettici ma che poi sono stati ricreduti dalla qualità dell’album e delle sue sonorità.
Tante opportunità all’interno dell’album anche per emergenti di spicco come Piccolo G e Leon Faun che hanno avuto un ottimo banco di prova per il definitivo salto.
Riot è stato un percorso tortuoso, forse per questo appagante, in pieno lockdown e con le paure di un ragazzo di 25 anni,il disco: 13 tracce l’una diversa dall’altra ,raccolte come dei poemi, ogni brano canta una morale, una storia diversa, ogni brano parla di tutti noi.
Articolo a cura di Andreina Razzano!