Sin dall’inizio della storia del rap esistono dei criteri per poter definire un artista “real”, uno di questi è sicuramente l’umiltà. Qualità che conosce molto bene Speranza, il rapper italo-francese che qualche giorno fa ha pubblicato il suo primo album, “L’ultimo a morire”. Speranza ha spesso fatto riferimenti alle sue origini francesi nei suoi testi cantando pure in lingua madre ma non solo, si può affermare senza troppa tracotanza che il suo è rap multietnico, proprio come lui, e già questo fa capire quanto sia real; suo padre è di Caserta e lui rappa in dialetto, sua madre viene dalla Francia e lui rappa in francese, ha vissuto un buon periodo della sua infanzia a Behren, in Alsazia, e la sua discografia è costantemente segnata da riferimenti a questa banlieue, a sottolineare la sua multietnicità vi è il fatto che proprio in quel contesto di quartiere degradato conobbe alcuni algerini e slavi, i quali “contaminarono” la veracità di Speranza.
Nel periodo adolescenziale inizia a spacciare con gli amici ma ad un certo punto capisce che non è la strada quindi smette, appena finisce le scuole in Francia cerca un lavoro, che non trova e quindi decide di tornare a Caserta , lì inizia a fare il muratore con uno stipendio di 40€ al giorno ed è con quei soldi che inizia a seguire il suo sogno, fare l’artista, e con pochi euro riesce pure a realizzare alcuni video che lo hanno portato al successo, il primo di tutti è “Sparalo!”, pubblicato nel 2017, che al giorno d’oggi conta più di un milione di visualizzazioni. Da lì in poi diventerà uno dei rapper emergenti da seguire, nonostante la sua età non sia favorevole e ciò deve essere un messaggio di forza per tutti quei ragazzi che sognano di poter cantare sopra un palco. Come lui stesso ha dichiarato in alcune interviste il mestiere di muratore lo pratica tutt’oggi perché bisogna sempre ricordarsi le proprie umili origini, argomento ricorrente nei suoi testi; infatti i testi del rapper classe 1986 vi sono dei continui rimandi alla sua vita di qualche tempo fa che poi è la vita di tutt’ora, non vi aspettate che parli di sesso, donne e soldi perché lui non è questo, lui è real davvero e ciò che vive lo scrive. Insomma, di Speranza ce ne vorrebbero di più nel rap game italiano ma per fortuna che lui è proprio l’ultimo a morire.
Articolo a cura di Gabriele Di Marco!