Ciao Veracrvz, abbiamo ascoltato Crepe e la prima domanda sorge spontanea: come mai hai scelto questo titolo per il tuo brano?
Ciao Exclusive Magazine, per quanto mi riguarda la scelta del titolo è la parte più complessa, perché generalmente il mio processo creativo è molto spontaneo, di pancia, e poco ragionato. Racchiudere il contenuto di una canzone in una parola o in una frase per spiegare al meglio il concetto di un brano mi mette sempre in difficoltà. Il titolo nasce dalla volontà di esprimere un disagio quasi ideale che diventa filo il conduttore del pezzo, le crepe per me identificano proprio questa rottura con se stessi che porta alla difficoltà di rapportarsi con il mondo e con il proprio io.
Hai scelto di intraprendere un percorso diverso; la tua rinascita a livello musicale coincide con una rinascita a livello personale?
Credo che più che di una rinascita si debba parlare di una presa di coscienza che ha fatto sì che mi slegassi dal personaggio e riuscissi a far emergere il mio io più intimo e personale. La crescita personale è strettamente legata a quella artistica, non lo definirei un cambiamento, ma una maturazione che ha reso i miei brani più consapevoli.
Esiste una differenza tra Riccardo e Veracrvz o il tuo “io” artistico è uguale al tuo “io” di tutti i giorni?
Non esiste una reale differenza tra Riccardo e Veracrvz, semplicemente Veracrvz è la mia parte più intima e sincera, quella che riesce ad esprimersi senza freni. Si può dire che è semplicemente una sfumatura del mio essere.
Quali sono gli artisti a cui ti ispiri di più?
Prendo ispirazione da tanti artisti, probabilmente riesco a farmi influenzare da personalità diverse e variegate che vanno dagli esponenti del cantautorato degli anni 70 fino agli artisti hip hop del nostro tempo. Se dovessi nominare gli artisti che mi stanno più a cuore, quelli che mi hanno sempre accompagnato sin da bambino farei tre nomi: De Gregori, Lucio Dalla e Tenco.
Preferisci scrivere quando senti delle “Crepe” o quando ogni cosa è al suo posto?
Personalmente non è mai nulla al suo posto, per fortuna direi. Quindi sì, solitamente scrivo quando ci sono delle crepe ma non ho una reale preferenza, sicuramente i momenti che mi danno più ispirazione sono quelli tristi, malinconici, più vuoti. Quando sono felice faccio altro.
Come descriveresti il rapporto con il tuo produttore?
Prima di essere il mio produttore è un mio caro amico di infanzia. Abbiamo passato tanti anni nei campetti o in spiaggia a giocare a pallone e abbiamo sempre condiviso la passione per la musica, anche se con derivazioni diverse (lui ha fatto il conservatorio e viene dal mondo della composizione). Il rapporto d’amicizia ha fatto si che fosse quasi naturale trovarsi subito anche dal punto di vista artistico e lavorativo.
Senti di avere, a livello artistico, già raggiunto la meta che ti eri prefissato oppure sei uno che non si stanca mai di avere fame?
Spero proprio di no, ho appena iniziato, se avessi già raggiunto la mia vetta artistica non avrei probabilmente più nulla da dire. Mi reputo una persona che ha fame, o meglio che si pone costantemente nuovi obiettivi e cerca di raggiungerli, anche perché sono un insoddisfatto di natura, non mi sento mai veramente appagato, in tutto quello che faccio.
Quanto conta, per te, trovare una connessione con il tuo pubblico?
È fondamentale. Creare un contatto reale, intimo, con chi mi ascolta è la cosa che conta di più per me. Certo la pandemia non aiuta, l’impossibilità di cantare sul palco e di avere un contatto dal vivo con il pubblico è un limite importante, ma spero vi sentiate coinvolti da quello che scrivo.
Cosa rimane di un artista quando cambia a livello artistico?
L’evoluzione a livello artistico è una svolta necessaria all’interno di un percorso musicale, e penso che rimanga l’anima dell’artista anche se la rappresenta in modi diversi.
Hai voglia di fare un saluto ad Exclusive Magazine svelando qualche progetto che hai in mente per il futuro?
Abbiamo già qualcosa di pronto, che sentirete a breve e stiamo lavorando a nuovi singoli. Non voglio anticipare nulla, sicuramente posso dirvi che ci sarà tanta musica nei prossimi mesi.
Intervista a cura di Jean Denis Marchiori!