Benvenuto Zeep a questa chiacchierata insieme a noi di Exclusive Magazine. La prima domanda che ti poniamo è in relazione all’ evoluzione nel tempo del tuo Aka : Se prima c’era uno “Young Zeep” con la tua maturazione artistica prima o poi dobbiamo aspettarci anche un “old Zeep”?
Ciao ragazzi! Direi che per il momento posso fermarmi a Zeep, ma mai dire mai. Ho ancora un po’ di tempo per decidere.
Nell’ ultimo mese hai fatto uscire tre brani che si configurano all’ interno di un progetto più ampio nonchè l’ Ep “Astronavi & Carriattrezzi” ce ne vuoi parlare e soprattutto l’ idea di far uscire l’ ep a episodi è stata una tua idea o l’ album “Totem” di En?gma ti ha in un certo senso ispirato?
Ho apprezzato tantissimo l’idea di En?gma, ma era una cosa che avevo in mente di fare già da un po’. Anche il nome “Astronavi & Carriattrezzi” esiste da parecchio, ma volevo aspettare il momento e i pezzi giusti. È un EP spontaneo e dentro c’è tanto di me, quindi volevo dare agli ascoltatori il tempo di assimilarlo, di capirlo e magari di immedesimarsi nelle mie storie. Da qui è nata l’idea di pubblicarlo a puntate, come le vecchie serie tv.
In “lettera” dici testualmente “quante scarpe ho comprato per piacere agli altri”, oltre mentre compravi calzature in quali altri momenti del tuo passato ti sei trovato a renderti conto che non eri totalmente te stesso nel momento che facevi qualcosa?
Mi è capitato migliaia di volte, e in qualche occasione mi capita ancora oggi. Spesso facciamo delle scelte solo per accontentare chi abbiamo intorno, per sentirci dire che siamo sulla strada giusta, quando in realtà vorremmo fare tutt’altro. Scrivere mi aiuta a capire me stesso, ma sono sicuro che tanti altri ragazzi della mia età si rivedranno in quella frase. Fate il vostro percorso, sognate e non accontentatevi mai.
In “Lettera”, almeno per il momento, troviamo l’ unico feat dell’ Ep . Quale è la storia che ti ha legato a Sgribaz a tal punto da inserirlo all’ interno di questo progetto?
L’ho ascoltato per la prima volta l’anno scorso e per certi aspetti mi ricorda un me di qualche anno fa: giovane, sardo e con la voglia di raccontarsi senza inventarsi un personaggio. Gli ho fatto ascoltare il provino di “Lettera” quando ci siamo visti in studio e poco dopo mi ha mandato la sua strofa. Sono super soddisfatto del brano.
In “Roma (bella ma stronza )” ci canti “c’è una canzone sul taxi alla radio che parla di noi” , probabilmente questo è quello che un abitante romano può aver pensato viaggiando su un taxi. Come è pensare che la tue canzoni girano davvero nelle radio dei taxi?
È da un po’ che le mie canzoni passano in qualche radio, ma sinceramente mi fa ancora uno strano effetto. Quando pubblichi una canzone non sai mai dove andrà a finire; qualcuno la dedicherà alla propria ragazza, altri la ascolteranno come sottofondo mentre vanno a scuola o a lavoro. Sto imparando che è proprio questo il bello di fare musica. Ti fa entrare davvero nelle vite di chi ti ascolta.
Quando zeep si sentirà ” Davvero” soddisfatto del suo percorso artistico?
Spero mai, perché è grazie all’insoddisfazione costante che sto ottenendo qualche piccolo risultato. Col tempo sto imparando a godermi di più i traguardi, ma voglio che diventino solo step di un percorso più lungo.
Noi ci proviamo : Cosa dobbiamo aspettarci dalla tua prossima uscita che completerà l’ EP?
Nostalgia, un feat e magari una lacrimuccia, che non guasta mai.
Cosa resta” dello Zeep prima di “Cosa Resta brano che ha segnato un linea di demarcazione netta nella tua carriera musicale?
Se riascolto quella canzone la trovo ancora attuale. Sono sempre io, con le stesse insicurezze e la stessa voglia di fare musica. Solo un po’ più maturo (ma non troppo). Dicevo: “se perdo quel treno conservo il biglietto e poi volterò pagina”, ma voglio fare in modo di non perdere quel treno.
Domanda Extramusicale : Pensa al momento più bello della tua vita e raccontacelo come se fosse stato un momento da dimenticare
È difficile scegliere il momento più bello, quindi vi racconto uno degli ultimi. Stavo aprendo il live di Ernia e il pubblico ha iniziato a urlare quando sono salito sul palco; se c’è una cosa che odio sono proprio le urla. Ma se c’è una cosa che mi urta più delle urla sono i flash, le luci. E quelli che fanno? Si mettono ad agitare i cellulari mentre canto “Roma”. Ma io dico: sto cantando e mi disturbate così? Insomma, una serata pessima e da dimenticare.
Per concludere questa nostra chiacchierata insieme ti invitiamo a mandare un saluto a chi vuoi, alla prossima!
Dovrei salutare e ringraziare un sacco di persone (spoiler: quando gli artisti dicono di aver raggiunto dei traguardi da soli mentono), quindi per non dimenticare nessuno saluto chi mi supporta/sopporta da sempre, chi ha iniziato a ascoltarmi da poco e chi magari lo farà dopo Astronavi & Carriattrezzi.
Intervista a cura di JdOnTheBeat!