L’Atalanta blinda i suoi gioielli:
Priceless, senza prezzo. E non è lo slogan di una nota pubblicità, ma la risposta che l’Atalanta ha dato in copia ai grandi club. A Zingonia c’è un grande cartello appeso: “Andrea Petagna non si vende, a nessuna cifra”. Curioso per chi, fino a pochi mesi fa, faticava in Serie B. Dopo la crescita nel settore giovanile del Milan, Petagna ha cominciato il giro d’Italia in prestito: a Latina non giocava, a Vicenza neppure, all’Ascoli pochissimo. E nell’estate del 2015 non lo voleva nessuno. In A o in B, neppure in prestito. Neppure con tutto l’ingaggio interamente pagato dal Milan. Adesso si è preso la Serie A ed i grandi palcoscenici con l’Atalanta, l’unico club a credere in lui e, adesso, ha raccoglierne i frutti. Paloschi e Pinilla, tutti in panchina. “P” vittime di un’altra “P”: Petagna. Perché adesso gioca lui, solo e soltanto lui. Titolarissimo di Gasperini, gioiello incedibile per l’Atalanta. Percassi, Sartori e Marino neppure si siedono a parlare, oggi per loro Petagna non ha prezzo. Nessuna possibile trattativa, né per la cessione né per un’opzione sul futuro trasferimento. Perché per la Dea Petagna ha caratteristiche uniche in Italia, perché è giovane e perché quando Gasperini lo metterà in condizione di fare gol (è soddisfatto, l’allenatore nerazzurro, visto che per adesso gli chiede solo corsa, lotta e sportellate e meno presenza in area di rigore), segnerà. E il suo prezzo schizzerà in alto.
La corte di Juve, Inter e Monaco – E sorrideranno a Bergamo, dove per adesso Petagna è più che incedibile. Non ha prezzo. Contrariamente a quanto fatto per Caldara e Gagliardini, l’Atalanta per il suo bomber neppure si siede. E le richieste non sono mancate, visto che più di qualche informazione nei giorni scorsi l’hanno chiesta Juventus, Inter e Monaco. Mica male per questo ragazzone scuola Milan che in B non giocava e che adesso si è preso la A, l’Under 21, una convocazione di Ventura per lo stage ed un’etichetta. “Incedibile”. Anzi, priceless. Senza prezzo.