Il recap del match Natalizio:
Cleveland (23 successi e 6 sconfitte in stagione) ha vinto perché non si è arresa, come nelle Finals che hanno portato il primo titolo della storia della franchigia. Il 3-1 di rimontato a giugno si è trasformato nel 94-80 Warriors (27-5 dopo questo k.o.) con 9’35” da giocare. Stavolta Draymond Green non ha preso a calci nessuno nelle parti basse facendosi squalificare: i Cavs hanno semplicemente trovato il modo di rientrare nella grinta senza età di Jefferson (le due spettacolari schiacciate nel quarto periodo sono la conferma che a 36 anni ha fatto bene a non dire basta, come aveva annunciato negli spogliatoi subito dopo il titolo) e nel talento spensierato di Irving. Kyrie ha raccolto idealmente il testimone dal suntuoso LeBron James dei primi 3 quarti (31 punti e 13 rimbalzi a referto), giocando un quarto periodo da mvp suggellato da quell’invenzione che ha deciso la partita a 3″ dalla fine. “Volevo prendermi tempo, sentivo le gambe ancora buone, ma avevo davanti Klay che è un ottimo difensore: quindi mi sono creato spazio cadendo all’indietro e ho tirato. E’ entrata quindi… buon Natale a tutti” dice la seconda voce del concerto Cavs, 14 dei suoi 25 punti nel quarto periodo a cui ha aggiunto anche 10 assist e 7 palle recuperate. Cleveland ha chiuso col 38,9% dal campo ma ha tirato 52,2% negli ultimi 12’: bene anche Love, fondamentale per rimanere in partita nei primi 3 quarti.
NUOVO CROLLO — Questo harakiri ai Warriors fa sicuramente meno male di quello delle Finals. Ma deve comunque far riflettere. Perché Golden State aveva in mano la partita e si è convinta troppo presto di averla chiusa. Kevin Durant ha dominato con 36 punti e 15 rimbalzi (ma 0/5 al tiro negli ultimi 9’30”), ma in attacco è stato aiutato con continuità dal solo Klay Thompson, 24 punti con 5/11 dall’arco. Green ha perso troppo presto la testa, beccandosi un tecnico a dopo nemmeno 3’ di partita: ha chiuso con 16 punti, ma anche con 6 palle perse. E’ mancato soprattutto Steph Curry, come troppo spesso gli succede a Natale (6/33 dall’arco nelle 7 partite giocate in carriera il 25 dicembre): il due volte mvp si è fermato a 15 punti, tirando 4/11 dal campo e servendo solo 3 assist. Golden State paga le 19 palle perse totali e, soprattutto, il 5/13 dal campo negli ultimi 9’30” in cui anche la difesa (la seconda migliore della Nba per punti concessi ogni 100 possessi prima del match) ha fatto flop non riuscendo a contenere lo scatenato Irving e concedendo ai Cavs 29 punti totali. Errori di cui fare tesoro in vista del prossimo scontro: non quello del 16 gennaio alla Oracle, ma il terzo atto col Larry O’Brien Trophy in palio della rivalità più bella della Nba.
Cleveland: James 31 (8/14 da due, 4/8 da tre, 3/7 tiri liberi), Irving 25, Love 20. Rimbalzi: James 13. Assist: Irving 7.
Golden State: Durant (9/15, 2/7, 12/12 tl), Thompson 24, Green 16. Rimbalzi: Durant 15. Assist: West 5.