Dopo i primi singoli rilasciati in corso d’anno, a un giorno dall’uscita Shiva annuncia il suo quarto album in studio dal titolo “Milano Demons”.
Shiva sceglie lo scenario infernale per raccontare la sua vita dentro e fuori dal quartiere, in una Milano che sembra infestata da soli demoni. Tra donne diaboliche e nuovi nemici lo sguardo va al cielo.
La ricerca di elevarsi verso qualcosa di più grande della strada si sente in tutti i testi in modo più o meno sotteso. La voglia di riscattarsi socialmente è esplicitata nell’ostentazione dei brand e dei soldi, ma Shiva è più interessato all’affermazione professionale e artistica che a quella economica e lo dimostra in tutte le punch lines di auto-celebrazione.
Apre il disco il brano omonimo che si presenta come una summa delle immagini e dei temi cardine dell’intero progetto. Le voci infantili dell’intro stridono con la durezza del testo, ricreando i contrasti della vita di strada.
Nei brani più delicati, come “Se fosse per me”, esplora una dimensione diaristica che non aveva mai sperimentato, dimostrando una maturazione nella scrittura con testi più profondi e universali.
Punti di forza sono i featuring e le produzioni azzeccate che contribuiscono a rendere il disco più mainstream. Se quello con Lazza è un vero gioiello, è in “Un altro show” con Geolier che si realizza il connubio perfetto tra le voci e le visioni dei due artisti che rappresentano le promesse rispettivamente della scena Rap milanese e di quella partenopea.
Recensione a cura di Giuditta Cignitti!