Nella musica, il termine “eredità” è ricorrente, spesso dopo la fine della carriera di un artista leggendario, si cerca un erede tra i talenti emergenti. Questo avviene sia nel pop che nel rap. Proprio nella scena rap italiana, da un po’ di tempo, si cerca di individuare gli emergenti che possano ereditare il trono di chi ha regnato per anni. Da un anno circa, il nome di Kid Yugi, giovane rapper classe ’01, è sulla bocca di tutti.
Originario di un piccolo paese della provincia di Taranto, Massafra, Kid Yugi ha pubblicato il suo primo pezzo nel 2022, da lì inizia la sua scalata verso l’Olimpo dell’hip-hop italiano. A novembre pubblica il suo primo album, intitolato “The Globe”, un omaggio al teatro shakespeariano di Londra. L’album include titoli con chiari riferimenti culturali come “Sturm und Drang”, “King Lear” e “Il Ferro di Cechov”.
Ciò che ha attirato l’attenzione di alcuni grandi nomi della scena e della critica sono soprattutto i testi del rapper, nei quali si possono trovare molti omaggi alla letteratura classica, agli anime e al mondo della cinematografia. A tal proposito, lui stesso ha spiegato di amare il cinema e di sognare di diventare regista.
Dopo l’uscita dell’album, Kid Yugi ha cominciato ad affacciarsi alle grandi vetrine e il 2023 può essere considerato il suo anno di svolta. Ha partecipato a Real Talk, portando quattro brani inediti. Ha collaborato con Vale Pain nel brano “Die Young”, incluso nell’ultimo progetto di Don Joe intitolato “Don Dada”. Ma soprattutto, ha collaborato con Nitro nel brano “Fangoria”, uscito nell’album del rapper vicentino, e con Tedua nella traccia “Paradiso artificiale” dell’attesissima “Divina Commedia”, in cui molti ritengono abbia sfoderato la strofa più potente dell’intero album.
Un altro tassello importante di quest’anno è stata la pubblicazione lo scorso maggio di un EP completamente prodotto da Night Skinny, intitolato “Quarto di bue”, in cui Kid Yugi ha collaborato con Tony Boy, Artie 5ive e Digital Astro, anch’essi talenti emergenti, e per la prima volta anche con Guè nel brano “Steppers”. Questo progetto, come si può intuire dal titolo, è caratterizzato dalla presenza di punchline spietate, in cui l’assenza di filtri la fa da padrona. Questo è un’altra cifra stilistica del rapper di Massafra.
Kid Yugi è sicuramente un predestinato e lo ha dimostrato in diverse occasioni. Si differenzia rispetto alla maggior parte degli emergenti e ha sin da subito fatto capire di che pasta è fatto. Tuttavia, non bisogna commettere l’errore di innalzarlo più del dovuto. Bisogna dargli il giusto tempo, quello che si prenderà per meritarsi tanti successi.
Articolo a cura di Gabriele Dimarco!