Nel lontano 19 Ottobre 1998, Cher rivoluzionò la musica con “Believe” e il suo iconico singolo omonimo. Questo album, venduto in oltre 11 milioni di copie, introdusse al mondo una voce artificialmente modificata grazie a un software in grado di trasformare l’audio, correggendo errori o aggiungendo effetti unici, al di là delle capacità vocali umane. 🎵✨
Oggi, 25 anni dopo, l’Auto-Tune è diventato uno strumento imprescindibile per molti sound engineer in tutto il mondo, richiesto da artisti di ogni genere, cultura e corrente musicale. 🌍🎼
Ma che dire delle critiche che sostengono che l’Auto-Tune è usato da artisti che non sanno cantare? La risposta dipende dal nostro punto di vista: stiamo valutando le abilità vocali di un cantante in modo tecnico o stiamo considerando la creatività nell’utilizzo delle tecnologie digitali di registrazione e produzione, ora alla portata di tutti? 🤔💡
Valutando il primo aspetto, è legittimo pensare che chi usa l’Auto-Tune nei brani o nei live potrebbe non essere un cantante impeccabile dal punto di vista tecnico. 🚫🎤
Dall’altro lato, se consideriamo la capacità di un artista di utilizzare l’Auto-Tune in modo creativo, possiamo concludere che anche loro sono cantanti, poiché la voce rimane sempre l’elemento chiave nella creazione di un suono unico. 🎶🎨
Per rispondere in modo generale, guardiamo all’industria discografica come riferimento universale. L’Auto-Tune ha ottenuto un successo straordinario in questo settore, diventando il software di modifica vocale più utilizzato nella storia della musica. Quindi, sì, chi lo utilizza è un vero cantante e un vero artista. 🌟🎶
Ora tocca a voi: fate distinzione tra un artista con Auto-Tune o senza? Condividete le vostre opinioni nei commenti! 🎤🗣️
Articolo di Samuele Meante!