FRAGILE : Il primo brano che parte quando mettiamo in play il nuovo progetto di Sfera Ebbasta comincia con un intro parlato, probabilmente catturato da qualche intervista dell’artista, oppure semplicemente registrato ad hoc, dove l’artista fornisce una sua spiegazione per la continua ostentazione che ormai è diventata cultura a tutti gli effetti in questo genere musicale nel mondo. L’atmosfera del brano è cupa, a tratti triste, e l’utilizzo dell’Auto-Tune è ampio ma piacevole, usato a tutti gli effetti come strumento aggiuntivo sulla voce, rendendola pienamente robotica e precisa nelle sue note. Il testo ci racconta dell’artista che si guarda intorno, nota il rapporto dei genitori coi figli, il clima del suo quartiere, e la sua rivalsa, sottolineando quanto non fosse per nulla facile, e di quanto, in mezzo a tutto questo successo, ci siano state molte difficoltà, e nessuno avrebbe potuto pronosticare che tutto questo si sarebbe potuto realizzare. VOTO 8/10
CIAO BELLA FT. ANNA : Il secondo brano viene introdotto con un giro di pianoforte malinconico, ma con uno Sfera Ebbasta molto più arrogante ed ostentatore rispetto alla prima traccia, dove impone e mette sul tavolo le carte della sua carriera, con barre che possono essere lette come indirizzate agli artisti più giovani ed emergenti della scena, visto il confronto anagrafico mostrato da Sfera. Il sound è cupo, sembra di fare una camminata per i quartieri raccontati dal rapper, potendo osservare e cogliere i dettagli. In questa traccia troviamo anche il primo featuring del disco, ovvero ANNA, che dopo un piccolo switch del beat entra con una cattiveria anche inedita se vogliamo dire. Come per Sfera, anche nella strofa di ANNA troviamo dell’autoproclamazione oggettiva, con i risultati ed il cambiamento di vita fatto dalla giovane artista negli ultimi anni, vista anche la sua età anagrafica che sicuramente le sta facendo vivere una vita insolita per una ragazza della sua età. VOTO 7.5/10
G63 FT. LAZZA, SHIVA : La terza traccia è il primo vero effettivo banger del disco, ai quali Sfera Ebbasta ci ha abituato; ostentazione, lifestyle, e tecnicismi caratterizzano la strofa di Sfera. L’entrata di Lazza è iconica come al solito, con incastri e rime ricercate ed acculturate, andando a raccontare storie di strada che ben si sposano con l’immaginario di Sfera; anche Shiva fa bella figura, con incastri ben piazzati e rime non scontate. VOTO 7.5/10
VDLC : La quarta traccia parte con un sample iconico, immediatamente riconoscibile per qualsiasi appassionato di rap italiano, e deriva da “Vida Loca”, brano dei Club Dogo del 2003, pubblicato in “Mi Fist”, album a sua volta iconico all’interno del panorama di rap italiano. Il brano è molto intimo ed introspettivo, dove l’artista ripercorre, come nel brano dei Dogo, i cambiamenti avvenuti nella sua vita, soprattutto confrontandola con la vita delle persone cresciute con lui, dove alcuni sono in galera, ed alcuni non hanno avuto la riscossa sociale che lui si è guadagnato. Nel video troviamo anche il tributo visivo al vinile dei Dogo, mentre nelle doppie del brano si riconosce inconfondibilmente la voce di Guè, col quale Sfera ha un rapporto molto stretto. VOTO 9.5/10
ANCHE STASERA FT. ELODIE : Il quinto brano è una sorpresa, sicuramente inaspettata, sia per la collaborazione che per le sonorità che si vanno a ritrovare all’interno del brano. Le strofe di Sfera sono molto melodiche, e fanno intendere si tratti di un pezzo d’amore. Il ritornello di Elodie ha delle linee vocali totalmente pop, anche se la batteria ha la classica struttura trap; il brano rimane in testa da canticchiare, e sicuramente è un bell’esperimento nell’uscire dalla zona di comfort per Sfera. VOTO 8.5/10
MOMENTI NO FT. TEDUA : Anche in questo brano troviamo uno Sfera molto introspettivo, che ripercorre la sua vita prima della fama, in maniera precisa, con esempi pratici, dal dormire sul divano alla morte del padre; l’entrata di Tedua è sempre molto elegante, che ripercorre il percorso tracciato da Sfera, ovvero una rilettura della propria vita all’indietro, con la capacità nel soffermarsi sul sorriso che verrebbe in faccia a chiunque dopo che si ripercorrono i propri passi dopo mille fatiche. VOTO 9/10
MILANO BENE : Nella settima traccia del disco Sfera torna nella sua arroganza da chi può permetterselo, puntando ad un’ostentazione dei beni materiali all’interno di una città come Milano, che probabilmente è una delle città italiane più legata ai beni materiali, ed ai soldi. Tutto ciò è condito da ciò che l’artista osserva vivendo a Milano, affiancato appunto dalle sue ostentazioni, che se da una parte lo fanno sentire parte di ciò che lui descrive, dall’altra parte gli permettono di avere una riflessione anche distaccata ed oggettiva di ciò che è la sua città. VOTO 7/10
3UPHON FT. THASUP, TONY EFFE : L’ottava traccia del disco è in collaborazione con thasup e Tony Effe, ed a sua volta anche prodotta da thasup. Si sente prepotentemente l’influenza di quest’ultimo nella creazione del brano, soprattutto nel ritornello. La strofa di Sfera prosegue il suo racconto di life style ed ostentazione, per la conferma di ciò che ha potuto conquistare nel corso della sua carriera; la strofa di Tony Effe ricalca perfettamente il mood del brano e del disco, andando a citare se stesso, nel 2016, quando con la DPG ha comunque segnato un epoca per questo genere in Italia. Il brano un po’ si perde in mezzo ad altri brani più intensi e più densi di significato. VOTO 6.5/10
COMPLICATO FT. PAKY : Il nono brano è sicuramente inaspettato, perché con la collaborazione di Paky non ci si sarebbe mai aspettati un brano così introspettivo, così in grado di andare a colpire tematiche emotive non indifferenti. Sfera paragona la sua vita di ora, con quella di anni fa, prima di diventare famoso, dove sua madre doveva fare 3 lavori e lui era costantemente scaricato dalle ragazze, soffrendo per esse. Riesce ad incarnare precisamente la vita che avrebbe una persona cresciuta nella vita come lui, che non ha preso le sue scelte, e che non ha ottenuto il suo riscontro musicale od in qualche modo sociale. Paky è sicuramente inedito nella veste in cui lo troviamo, sempre con un tono cupo e di strada, ma allo stesso tempo con la percezione estremamente matura e malinconica, che possiamo ritrovare in barre come “ci penso spesso quando guido una Bugatti, e passo nei posti dove stan continuando a bucarsi”. Il ritornello ti culla il giusto, senza tendere troppo al pop, ma senza neppure essere fermo e mancante di melodia. Probabilmente uno dei brani più introspettivi e maturi del disco. VOTO 9/10
GOL FT. GUE’ : Il decimo brano, in collaborazione con Guè, è tra i più spensierati del disco, senza pretese, con un semplice esercizio di stile, che viene fatto sicuramente bene da parte di Sfera e Guè, con un ritornello che va a ricalcare ciò che sono i trend attuali, spesso ripetitivi e con pochi concetti, molto adatti per essere riprodotti sui vari trend dei social network. VOTO 7/10
CALCOLATRICI FT. GEOLIER, BABY GANG, SIMBA LA RUE : Il brano si rifà ad un wave molto criminale, come dovrebbe essere visti i featuring presenti. Molto interessante il ritornello cantato da Geolier in dialetto, come la sua strofa. E’ sicuramente un bel collage dell’immaginario dei vari artisti. Sicuramente curiosa la scelta di riservare a Simba La Rue e Baby Gang un beat solo loro, dove Sfera neppure canta il ritornello o parte di una strofa, come se fossero due brani ben diversi semplicemente contenuti nello stesso file audio. Sarebbe curioso sapere se questa scelta sia stata presa per motivi logistici viste le situazioni dei due rapper o sia stata una scelta volontaria da parte dell’artista : VOTO 7.5/10
15 PIANI FT. MARRACASH : Il brano che chiude il disco lo fa in maniera magistrale, con la collaborazione giusta e l’intensità giusta; la canzone, molto intima sia per il testo che per la strumentale, utilizza sempre il paragone del numero 15 per raccontare determinate vicende comuni nelle case popolari, quartieri dai quali vengono sia Sfera che Marracash. Il coro dei bambini alla fine, come bridge è molto affascinante, strappa un sorriso, soprattutto anche per via di come il ritornello contenga frasi come “da me sono già grandi a 15 anni”, ipotizzando di come probabilmente alcuni di quei bambini sia leggermente più piccolo dei 15 anni raccontati da Sfera nel ritornello. VOTO 9/10
Recensione a cura di Samuele Meante!