Come è iniziato il tuo percorso nell’hip-hop e quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica?
Il mio ingresso nell’hip-hop è stato casuale. Da giovane, i miei amici più grandi ascoltavano artisti come Eminem e Snoop Dogg, suscitando la mia curiosità. Ho iniziato a scrivere le prime bozze a 15 anni nel 2007, ma è stato un incontro casuale nella cantina di Clementino che ha veramente catturato la mia passione per questo mondo creativo.
Quali sono le tue principali fonti di ispirazione nel creare la tua musica? Ci sono artisti o esperienze che hanno avuto un impatto significativo sulla tua carriera?
Trovo ispirazione girando in auto senza una meta o guardando film per intere giornate. Le persone e le storie che incontro nel mio lavoro sono un’altra grande fonte di ispirazione. Clementino è stato un artista che ha avuto un impatto significativo sulla mia esperienza, aiutandomi a comprendere appieno come vivere l’hip-hop.
Hai menzionato di aver aperto i live di artisti come Clementino, Enzo Dong, rkomi, e altri. Qual è stata la tua esperienza più memorabile su un palco finora?
Uno dei momenti più memorabili è stato l’apertura del live di Clementino all’Arena dei Pini il 21 agosto 2021. Era uno dei primi concerti post-COVID, e rivedere così tante persone dopo quel periodo difficile è stato come vedere la luce dopo un lungo tunnel.
Come definiresti il tuo stile musicale e come pensi si sia evoluto nel corso degli anni?
Non riesco a definire il mio stile musicale in quanto assorbo molte influenze da diversi generi. Inizialmente, scrivevo testi di protesta contro il sistema e la politica, ma ora cerco di trasmettere leggerezza nei testi, denunciando le problematiche del nostro paese attraverso metafore.
Parlaci dei tuoi dischi. Qual è la storia dietro di essi e come hai affrontato la produzione e la pubblicazione da artista indipendente?
I miei primi dischi sono stati un’avventura incredibile nel 2012 e nel 2015. In quel periodo, le piattaforme come Spotify non erano così diffuse, quindi li pubblicai su YouTube e distribuii copie fisiche durante i mercati rionali. Ancora oggi, sostengo le spese per le produzioni lavorando come fotografo.
La collaborazione è un elemento importante nella tua carriera. Come scegli i tuoi collaboratori e come queste collaborazioni hanno influenzato la tua musica?
Collaboro spesso con artisti locali o persone positive che incontro durante i live. Attualmente, ho una band con cui mi confronto regolarmente.
Puoi condividere qualche dettaglio sulla tua collaborazione con Hammochee? Come avete iniziato a lavorare insieme e qual è il processo creativo dietro le vostre produzioni?
La collaborazione con Hammochee è nata casualmente durante un concerto di Geolier. Dopo aver eseguito un pezzo in extrabeat, iniziammo a parlare di collaborazioni e da lì nacque una forte amicizia artistica.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi obiettivi e ambizioni nella tua carriera musicale? Ci sono nuovi progetti o sfide che stai affrontando attualmente?
Tra i miei obiettivi principali c’è la firma con un’etichetta discografica, magari una delle major. Desidero esibirmi sui palchi più importanti, portare il nome del mio quartiere lontano e, chissà, arrivare a Sanremo. Attualmente sto pubblicando singoli su Spotify e ho quasi pronto un nuovo disco. Sto anche esplorando nuovi stili musicali con il mio chitarrista, Ivan “Lord” Ponticiello.