Ciao AYLE, benvenuto a questa nostra chiacchierata insieme, noi di exclusive magazine ti ringraziamo già da ora per il tempo che ci dedicherai. Partiamo da una domanda facile ma non troppo : ci dici come stai ma senza darci una risposta di circostanza ?
Ciao! A dir la verità in questo periodo sono nel mio mondo e nei miei pensieri.
Sono molto concentrato sui miei progetti musicali e nel pieno della mia fase creativa, purtroppo a volte trascurando le persone buone che mi sono vicine.
Da poco é uscito : “la parte del mondo che non mi piace”, il tuo primo ep. Quanto c’è di Elia in questo progetto ?
Dal punto di vista musicale, viene svelata solo una piccola parte di Elia dato che ho sempre voglia di spingermi oltre dal punto di vista della sperimentazione.
A livello personale invece ci sono molte parti di me che ho messo in questo disco: i vizi, l’umore, l’amore, le mie paure e le ansie. Insomma tutti gli aspetti che più mi caratterizzano.
Nella title track del progetto ci canti “questa vita non è fatta per me piena di orari, piena di appuntamenti”. Presumibilmente nell’ultimo periodo la vita ti ha portato ad avere tanti orari e tanti appuntamenti. Hai imparato ad apprezzarli ?
Si, sicuramente l’ultimo periodo è stato intenso da questo punto di vista.
Piano piano sto cercando di avere un approccio diverso alle nuove situazioni che mi si presentano davanti e di essere più aperto, anche con chi non conosco. L’esperienza ad Amici è stata fondamentale e credo mi abbia migliorato in questo senso.
Ascoltando “gli zombie della notte” pare che non ci sia nessun modo per salvarli dalla loro inquietudine e solitudine. Raccontami meglio cosa volevi raccontare con questo brano.
Ne “Gli zombie della notte” voglio normalizzare il fatto che esistono momenti della vita dai quali non si può scappare ma che dovremmo vivere con serenità poichè la vita sarà sempre fatta di alti e bassi.
Michelangelo, B-croma e Jiz: ci racconti come è stato collaborare con questi tre produttori ?
È stato molto bello lavorare con ciascuno di questi produttori, c’era il feeling giusto per lavorare insieme.
Che effetto fa leggere 3 milioni di ascolti su Spotify sotto alla scritta “allergica alle fragole”?
Sicuramente mi rende felice sapere che le persone ascoltino la mia musica, mi fa sentire più sicuro di me stesso. È stato il brano che mi ha portato ad Amici, quindi avrà per sempre un significato particolare per me anche grazie a questo ricordo.
Ci racconti il momento emotivamente più alto e più basso che hai passato ad “Amici”?
Il momento emotivamente più alto è stata sicuramente la mia esibizione al serale con “Allergica alle fragole” e la performance di Elena d’Amario. Quel momento è stato molto intenso, in senso positivo.
Il momento più basso è stato quando ho iniziato a soffrire di ansia e a perdere lucidità.
Cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro prossimo della tua carriera? Che obiettivi hai?
Sicuramente tanta sperimentazione dal punto di vista musicale e magari cose che all’inizio il pubblico non capirà fin da subito. Quello che mi auguro è che la mia fan base diventi una famiglia sempre più grande, sino ad arrivare a cantare tutti insieme ai miei concerti. Voglio che si crei quel senso di unione e condivisione che la musica sa regalare.
Il disco sembra avere atmosfere spesso notturne: é vero che la notte porta consiglio?
Assolutamente si, ho scritto e scrivo la maggior parte dei miei testi di notte, soprattutto se prima si bevono un paio di birre.
Intervista a cura di Jean Denis Marchiori!