Il 19 settembre è uscito “Locura”, il nuovo disco di Lazza, probabilmente uno dei dischi più attesi nel panorama italiano per quest’anno. In precedenza era stato rilasciato il brano “Zeri In Più (Locura)”, in collaborazione con Laura Pausini, che aveva sicuramente già fatto pregustare l’enorme lavoro svolto dall’artista milanese nel nuovo progetto.
Il disco, il giorno successivo all’uscita, ha esordito occupando tutti i primi posti nella classifica Spotify, segno di come ci fosse un reale interesse intorno a questo progetto, indipendentemente da tematiche o featuring, quanto più perché era il progetto successivo a “Sirio”, attualmente il disco dei record italiano, e perché arrivava successivamente alle due esibizioni a Sanremo, la prima in gara, con “Cenere”, mentre la seconda come ospite nella serata finale dell’edizione del 2024 con “100 Messaggi”, primo effettivo singolo poi estratto dal disco, seppur ancora inconsapevolmente per il pubblico.
Per quanto riguarda la classifica Fimi il disco ha esordito in prima posizione per la classifica album, occupando tutte le prime 10 posizioni della classifica singoli, ed essendo interamente all’interno delle prime 28 posizioni, con “Giorno Da Cani” appunto in 28° posizione.
Dopo l’impatto numerico e discografico è sicuramente corretto tenere in considerazione anche la percezione degli ascoltatori tramite i social e tramite l’opinione generale. Possiamo sicuramente dire che buona parte del pubblico di Lazza sia rimasto in parte deluso da questo disco, probabilmente per l’aspettativa di un lavoro diverso e più vicino ad un sound rap, o anche semplicemente perché dopo aver realizzato un disco come “Sirio” neppure il fan più accanito avrebbe saputo cosa aspettarsi, e di conseguenza qualsiasi cosa non sarebbe stata adeguata per accontentarlo.
Sono emerse poi anche alcune polemiche inerenti ad eventuali plagi, ovvero di come alcuni dei ritornelli del disco possano assomigliare a ritornelli di altri brani italiani, principalmente brani di Guè e Shiva, ma anche questa polemica per quanto arrivasse dagli stessi artisti si è sgonfiata relativamente in breve tempo, senza che siano stati aperti indagini di plagio per quanto si sappia pubblicamente.
Un’altra tematica importante è stata sicuramente anche quella relativa alle strumentali, dove sotto la lente è finito Drillionaire che ha curato la direzione artistica e buona parte della produzione del disco, accusato di utilizzare sempre gli stessi suoni e di “copiare” melodie da altri produttori; anche in questo caso buona parte di questo hating possiamo ricondurlo al fatto che il disco non sia rap, e di conseguenza abbia sonorità che l’ascoltatore medio di Lazza o semplicemente di rap italiano non si aspettasse, su tutti sicuramente il brano con Marracash, quello con Guè, ma anche “Male Da Vendere” e “Buio Davanti”.
Che considerazioni possiamo trarre dopo due settimane dall’uscita del disco? Sicuramente che dal punto di vista numerico il disco stia performando molto meglio rispetto a quella che è la percezione delle persone, gli instore sono pieni e le classifiche stanno dando ragione all’artista. Possiamo anche dire come sia un disco totalmente diverso dagli altri, e come si percepisca una volontà da parte dell’artista di evoluzione e di sperimentare. Il vero impatto di questo disco lo si potrà trarre tra alcuni mesi, per capire quante e quali tracce siano rimaste veramente nell’immaginario collettivo, e di conseguenza apprezzate e certificate come hit a tutti gli effetti, e quali invece rimarranno semplici episodi all’interno di un album.
E’ sicuramente apprezzabile la voglia di rinnovarsi, e di uscire dalla propria comfort zone, mantenendo testi con la solita profondità ed intimità che caratterizzano l’artista.
Articolo a cura di Samuele Meante!