Esce oggi per l’etichetta Willy L’Orbo con distribuzione Sony Music, “Diamanti e fango”, il terzo album solista di Grido. Il disco è stato anticipato dal singolo “Qualcosa di buono” feat. Il Cile, un brano con un valore speciale, arrivato subito dopo la pubblicazione di una serie di video in cui Grido è andato a visitare chi aiuta i ragazzi cresciuti come lui in ambienti privi di agi ma che non hanno avuto l’opportunità di cambiare la propria vita. Per l’occasione Grido ha ascoltato sia le persone che ogni giorno si dedicano a dare una nuova prospettiva a chi ha avuto esperienze formative negative, sia questi stessi ragazzi, che con lui si sono aperti. Poco dopo ha condiviso con il pubblico i video di questi incontri per far arrivare a più gente possibile il racconto di chi fa #qualcosadibuono per gli altri e insegna a questi giovani meno fortunati che c’è sempre e comunque la possibilità di cambiare rotta.
Grido ha compiuto da poco 40 anni e durante la sua ricca carriera ha affinato uno stile personale. Con questo album mette in evidenza una sua duplice natura, passando da rime impegnate e riflessive ad altre più leggere o spensierate. Gli ospiti, inoltre, sono artisti con background e stili differenti come Il Cile, J-Ax, Sergio Sylvestre, Nerone e Sewit. Tutti chiari segnali di come la concezione musicale di Grido continui a essere libera e, per certi versi, precorritrice di quella della nuova generazione urban che oggi domina il mercato.
“Diamanti e fango” è un titolo che rappresenta sia i momenti felici sia quelli bui della vita ed esprime, nello stesso tempo, la possibilità di avverare i propri sogni partendo dal basso. L’album è composto da 12 tracce prodotte da artisti molto attivi nella scena urban italiana ma con un background composito: Roofio, Shorty Shok, Kermit e Mastermaind.
Nel disco spiccano la consapevolezza e la capacità introspettiva di Grido – come si nota nel singolo “Qualcosa di buono” – ma ci sono tante altre sfumature: se l’incipit, “A testa alta”, è un manifesto di stile e intenti, pezzi dai “colori” diversi come “Stelle cadenti” (con J-Ax), “Tutto normale”, la title track “Diamanti e fango” (con Sewit) o ancora la traccia di chiusura “Menomale” hanno sostanza e profondità, mentre “Tutti i colori”, “Ad un passo dal sole” e “So free” (con Sergio Sylvestre a dare un tocco internazionale) comunicano spensieratezza e solarità. Ma ci sono anche “Isola (I Need Love)” – un tributo alle origini del rap costruito sul sample (concesso per la prima volta) di una delle canzoni più iconiche della storia del rap, “I Need Love” di LL Cool J –, “Antistress”, a tratti poetico e romantico, a tratti grezzo e diretto (anche grazie alla presenza di Nerone), e “Un classico”, brano che ironizza sulle cattive abitudini italiane.
“Diamanti e fango” è un disco urban in cui sono confluite tante esperienze di vita e varie contaminazioni musicali.
Grido, vero nome Luca Aleotti, milanese classe 1979, ha una lunga e varia esperienza musicale: nella seconda metà degli anni ’90 ha cominciato ufficialmente a rappare collaborando con gli Articolo 31 di suo fratello maggiore J-Ax ma anche con DJ Enzo, Space One e tanti altri artisti hip hop di rilievo. Poco dopo ha fondato i Gemelli Diversi, con cui ha pubblicato, da frontman, 7 album (di cui uno live) e un greatest hits raggiungendo una grande popolarità. Dal 2011 ha iniziato una carriera solista che lo ha già portato a pubblicare tre dischi e a collaborare, prima di “Diamanti e fango”, con artisti come Danti, Tormento, Shade, Primo (Cor Veleno), Biggie Bash (Boomdabash), Mistaman, Caneda e i Sud Sound System.